Antonio Vella, ideatore del Premio Letterario” Città di Castello”, si racconta

Chi è Antonio Vella?

Cominciamo subito con le domande difficili? Se dovessi descrivermi con i tempi che corrono potrei definirmi un “visionario” e forse per qualche verso lo sono considerato che in un momento difficile come questo continuo a svolgere la mia professione di editore e di animatore culturale in genere.

 

Come è nato il suo amore per l’editoria?

Diciamo che l’odore della carta stampata ha pervaso da sempre la mia infanzia: mio padre infatti ha diretto importanti sabilimenti grafici, prima in Ciociaria nostra terra d’origine poi a Città di Castello con il Gruppo Abete e poi a Firenze con la prestigiosa casa editrice Le Monnier.
Appena completati gli studi è nata quindi l’idea di fondare una casa editrice a Città di Castello nella quale per 20 anni ho dato vita a molti interessanti progetti editoriali, fino a trasformare l’attività nel 2013 con la creazione di un nuovo marchio, LuoghInteriori che attualmente dirigo insieme all’Amb. Claudio Pacifico.

 

Quanti manoscritti arrivano nel suo ufficio?
Da quando esiste la posta elettronica il numero dei manoscritti, o meglio dei dattiloscritti, che arrivano in
redazione è moltiplicato in maniera esponenziale per la facilità di spedizione e abbattimento dei costi di fotocopiatura. Si può dire che mediamente arrivano in casa editrice una ventina di opere al mese da valutare per una potenziale pubblicazione.

 

Come scegliete i libri da pubblicare?
In prima battuta i libri vengono affidati in lettura ai miei collaboratori redazionali, che redigono una scheda di valutazione e segnalano alla mia attenzione se ci sono opere che potrebbero interessare.
A questo punto le opere segnalate positivamente passano sul mio tavolo e, sfruttando soprattutto le ore più calme della giornata, devo decidere se e come poter pensare ad una eventuale pubblicazione.
Poi ci sono invece le opere che commissioniamo noi direttamente agli autori o ai curatori delle collane in base ad uno specifico progetto editoriale: qui il lavoro diventa più semplice perché ci si affida a specialisti nei vari ambiti per cui la fase di valutazione preliminare diventa praticamente una formalità.

 

Cosa si aspetta un autore dopo che il proprio libro è stato editato?
La tipologia dell’autore varia ovviamente da persona a persona, e di conseguenza anche quelle che sono le aspirazioni e gli obiettivi che si pongono nel momento in cui affidano un loro scritto all’editore.
Erroneamente molti autori pensano che una volta sottoscritto un contratto poi l’editore debba fare tutto da solo: in realtà le pubblicazioni che riscuotono più successo e hanno una maggiore visibilità sono quelle per le quali si sviluppa tra autore ed editore una sinergia nella promozione di eventi e presentazioni.
L’editoria si è molto trasformata negli ultimi anni e anche l’avvento dei social media rendono possibili le interazioni tra casa editrice ed autore: al contrario molti autori tendono a considerare conclusa la loro opera nel momento in cui la licenziano per la stampa.

 

Quali sono le difficoltà di un Editore in questo periodo?
Per elencarle tutte ci vorrebbero delle ore… per brevità concentriamoci sulle difficoltà che affronta quotidianamente un medio editore come possiamo catalogare LuoghInteriori.
La prima difficoltà è rappresentata dal fatto che non siamo un paese di straordinari lettori: anzi direi proprio che le statistiche dicono che i libri venduti in Italia vengono acquistati da un ristrettissima percentuale della popolazione.
Seconda difficoltà, molto significativa anche questa, è rappresentata dal perverso circuito della distribuzione per la quale i librai sono succubi dei grandi gruppi editoriali che li inondano di merce da rendere per loro impraticabile poter riservare uno spazio all’editoria “minore” che invece è notoriamente quella che pubblica le opere più qualificate e ricercate.
Una ulteriore difficoltà il piccolo-medio editore la incontra quando deve sostenere spese per la promozione non potendo contare sugli ingenti budget che i grandi gruppi editoriali possono mettere in campo: questo fa sì che spesso molte opere di grande valore non riescono ad avere la visibilità che meritano.

 

Lei è l’ideatore del premio letterario Città di Castello, come è nata quest’idea?
L’idea è nata molti anni fa ma soltanto nel 2007 si è riusciti a realizzare la prima edizione perchè si è puntato fin da subito sulla qualità della manifestazione componendo una giuria molto qualificata che dia autorevolezza e garanzia di serietà agli scrittori che partecipano. Presiede la Giuria l’attore e regista Alessandro Quasimodo, una voce qualificata e inconfondibile che ha saputo imporsi teatralmente sul palcoscenico del Premio Letterario per dare vita, in modo magistrale, ai ‘mondi’ contenuti nei testi dei vincitori. Importanti nomi arriveranno a Città di Castello per il Premio Letterario, sono attesi: Claudio Pacifico, saggista e scrittore, Alessandro Cecchi Paone, conduttore televisivo, giornalista e scrittore Enzo Decaro, attore, regista e sceneggiatore Anna Kanakis, attrice e scrittrice, lo Storico dell’arte, Critico d’arte e giornalista Alessandro Masi, il professor Alessandro Stramaccioni e Daniela Lombardi giornalista, scrittrice e sceneggiatrice.

 

Quanto lavoro c’è dietro la preparazione di un Premio Letterario?
C’è tantissimo lavoro, un lavoro che per ogni edizione impegna l’Associazione culturale Tracciati Virtuali per 10 mesi: si parte infatti a fine dicembre con la pubblicazione del bando e si finisce ad ottobre con la cerimonia di premiazione.
Nel mezzo c’è uno straordinario lavoro prima con la diffusione del bando in tutto il mondo e poi con la selezione delle opere fino alla classifica finale.
Un lavoro accurato, serio e meticoloso che è molto apprezzato anche dalle più alte istituzioni tanto da meritare per il terzo anno consecutivo di potersi fregiare con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
La finalità infatti che ci si è posti nel dare vita a questa manifestazione è quella di scovare nuovi talenti letterari ma al tempo stesso collaborare alla crescita culturale dei cittadini, di tutte le estrazioni sociali soprattutto con i ragazzi delle scuole ai quali dedichiamo molte iniziative durante l’anno scolastico, al fine di incentivare la passione per la lettura e la scrittura.
Come tutte le cose, se fatte seriamente e con grande passione, richiedono impegno costante e dedizione.

Daniela Lombardi

©Riproduzione Riservata

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