Integrazione ferro-bus, un esempio virtuoso arriva dal Cilento: e il Vallo di Diano?

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La protesta del comitato per la riapertura della tratta Sicignano – Lagonegro, che vorrebbe replicare quanto avviene oggi nel Cilento, l’esempio del trasporto integrato ferro-bus, che “funzionerebbe benissimo se avessimo il treno nel Vallo di Diano”.

Il piano dei trasporti estivo messo in campo in Cilento dall’Ente Provincia di Salerno, che prevede un incremento delle corse dalle maggiori stazioni ferroviarie alle località estive e viceversa nell’arco di tutta la giornata, è finalmente il modello operativo ideale da seguire e replicare anche sugli altri territori.

I trasporti su gomma devono essere effettuati esclusivamente dalle stazioni ferroviarie ai paesi limitrofi: è l’unico modo per rendere accessibile ogni paese delle nostre aree interne, così come afferma anche il presidente Canfora, il quale parla di una vera rivoluzione che toglierà dall’isolamento tante località del Cilento che fino ad oggi erano difficili da raggiungere con i mezzi pubblici.

Quanto avviene oggi nel Cilento funzionerebbe benissimo se avessimo il treno nel Vallo di Diano, l’integrazione ferro-gomma è la strategia giusta per un modello di trasporti efficiente, tesi avallata anche dal vice presidente Stanziola che definisce il treno quale mezzo migliore e più ecologico, col quale si riduce il livello di congestionamento della rete stradale provinciale. Avremmo voluto un interesse dell’Ente della Provincia di Salerno anche per il Vallo di Diano, dove non abbiamo il mare ma abbiamo località di altissimo valore culturale, storico e paesaggistico, come Pertosa, Teggiano e Padula che ad oggi risultano difficilmente raggiungibili. Le stesse navette istituite nel Cilento, si potrebbero prevedere per queste tre nostre importanti località, in coincidenza con gli arrivi/partenze degli autoservizi sostitutivi al treno nelle stazioni di Polla, Sassano-Teggiano e Padula. Auspicabile sarebbe anche che l’Ente Provincia di Salerno mettesse in campo azioni fattive per scongiurare il decreto di dismissione formale della ferrovia Sicignano-Lagonegro e la conseguente soppressione degli autoservizi sostitutivi al treno. Ricordiamo che l’interrogazione del parlamentare Tino Iannuzzi è l’unica dimostrazione di dissenso messa in campo a protezione della linea ferrata, mentre tutto tace dai comuni del territorio e dalla Regione Campania al cui presidente è stato chiesto un incontro che ad oggi non risulta concesso.

Comunicato Stampa

 

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