Salerno, Vittoria in tribunale dei genitori di una bambina autistica contro l’Asl

 

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Vittorio Naddeo

Il tribunale di Salerno rigetta il reclamo dell’Asl e ordina di fornire ai coniugi le risorse economiche per la continuità della terapia Aba

 

 

“Questa lotta che ho intrapreso, e che continuerò, non è solo per la mia bambina autistica, ma per tutti i bambini, adolescenti e adulti autistici e le loro famiglie che non vedono rispettato il diritto alla cura sancito dalla nostra Costituzione”. Queste le prime dichiarazioni di Vittorio Naddeo, all’indomani di un’ordinanza di una causa civile del Tribunale di Salerno, sezione lavoro, nella quale è stato rigettato il reclamo dell’ASL contro una sentenza che ordina il pagamento delle spese per le cure private di una bambina autistica.

“L’Asl non  ha fatto ricorso contro di me ,continua Naddeo, ma contro una bambina autistica. Nel 2009  hanno diagnosticato la condizione di mia figlia e mi sono affidato all’Asl che ha prescritto logopedia e psicomotricità in un centro accreditato. La bambina non migliorava , mi sono allora informato con esperti del settore privatamente e nel 2011 mi sono affidato a un’equipe specializzata  nel metodo Aba che ha ottenuto e sta ottenendo risultati eccezionali e che lavora in famiglia, a scuola e nel sociale. Ho mostrato in tribunale che le spese private, comunque molto elevate, sono inferiori a quanto viene erogato all’ASL o a centri accreditati, che comunque non hanno tutte le figure richieste e hanno anche liste d’attesa infinite e bloccate. Molti autistici e le loro famiglie sono disperati e abbandonati a se stessi e io con questa causa sto combattendo anche per il loro diritti”.

Un fiume in piena Vittorio Naddeo, che ha creato anche un’associazione per dare aiuto a quanti hanno bisogno di sostegno morale e delucidazioni dal punto di vista legale:”Autismo chi si ferma è perduto”.

A Salerno in una conferenza stampa “Genitori insieme per l’autismo”, visionata su you tube da migliaia di persone, organizzata dai membri della sua associazione, le testimonianze di famiglie con la loro infinita sofferenza e spesso l’abbandono totale da parte delle istituzioni

Questa ordinanza, insieme alla prima sentenza, mostrano l’incapacità di ASL e centri accreditati di far fronte alle esigente non solo di una bambina autistica, ma di tanti bambini e adolescenti autistici che non possono rimanere all’infinito in lista d’attesa, o avere poche ore di trattamento rispetto a quelle prescritte dal piano terapeutico, o avere terapie psicoeducative non adatte ai loro bisogni. Nell’ordinanza del tribunale, infatti, è chiaro che “Neppure presso i centri accreditati c’erano operatori in grado di prendere in carico la minore”, “Dalla redazione del CTU le liste di attesa erano bloccate” “Il CTU nominato dal giudice aveva evidenziato che non esisteva allo Stato all’interno dell’Asl un’ equipe specializzata nel metodo ABA, ma neppure presso i centri accreditati vi erano operatori in grado di prendere in carico la minore, tante le liste di attesa”.

L’autismo prevede continuità nella terapia e inserimento e abilitazione, non riabilitazione, in famiglia, a scuola e nella società. Tutto questo l’ASL Salerno e i centri accreditati, allo stato attuale, non lo offrono.

La speranza è che un sistema sanitario,(e non solo sanitario), disastroso, e spesso impreparato, riguardo all’autismo possa rimediare ai propri errori e provvedere immediatamente affinchè famiglie disperate e isolate possano tornare a vivere serenamente.

 

Biagina Grippo

 

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