Ospedale Vallo della Lucania : Uil-Fpl chiede applicazione dell’atto Aziendale

Con una nota indirizzata ai Direttori sanitari dell’Asl di Salerno la Uil-Fpl chiede l’applicazione dell’atto Aziendale,licenziato con DCA 1 del 11 gennaio 2017, per il  PO San Luca Vallo.

Di seguito la nota firmata dal Segretario Politiche Sanitarie della UIL FPL Salerno Biagio Tomasco

Egregi Direttori,

l’atto aziendale della ASL Salerno, licenziato con DCA 1 del 11 gennaio 2017, prevede per il PO San Luca di Vallo della Lucania una trasformazione del presidio che non si esita a definire epocale.

Prima tra tutte la mission del presidio che, inquadrato come DEA di I livello nella rete dell’emergenza oltre che Centro Traumatologico Zonale (CTZ) per la rete trauma, assume la vocazione al trattamento dei pazienti acuti che insistono nel suo bacino di competenza che abbraccia il territorio cilentano e quello del Vallo di Diano oltre ad una buona porzione della Piana del Sele.

Proprio in virtù di questa nuova mission le SS.LL.II. hanno inteso riprogrammare le attività del presidio cercando di renderle snelle ed efficienti, sempre all’interno delle reti di riferimento, eliminando  doppioni  e migliorando  l’assetto  interno  del  presidio  sempre  più  volto  ad  erogare assistenza per acuti senza trascurare gli interventi in elezione, sintomo essi stessi di buona organizzazione ed efficienza.

Tra gli interventi primari da affrontare nella nuova riorganizzazione, soprattutto votata al trattamento dei politraumi, vi sono l’accorpamento delle due chirurgie attualmente esistenti, la valorizzazione della chirurgia vascolare e della neurochirurgia, oltre all’efficientamento della UOC di Cardiologia con le sue articolazioni di UTIC, elettrofisiologia ed emodinamica. A tanto si aggiunge l’ampliamento delle attività della rianimazione e la messa in rete di tutte le altre UU.OO. del presidio per il miglioramento dell’offerta sanitaria a tutto tondo, cosa certamente auspicabile ma che si può perseguire unicamente avendo a disposizione, oltre all’organizzazione sopra descritta, personale, attrezzature e risorse adatte alla bisogna.

Ed è proprio da questi tre punti fondamentali che si vuole partire per effettuare una disamina chiara e quanto più aderente alla realtà.

Ad oggi nel presidio operano, a vario titolo, le seguenti unità di personale dirigente:

 

QUALIFICA

 

NUMERO

PREVISTI DAL DCA

67

 

DELTA

Dirigente Amministrativo 1  

 

12

 

 

‐6

Dirigente Biologo 3
Dirigente Chimico 1
Dirigente Fisico 1
Dirigente Farmacista 2 3 ‐1
Dirigente Medico 127 140 ‐13

 

Per quanto riguarda invece il comparto, abbiamo la seguente situazione:

 

QUALIFICA

 

NUMERO

PREVISTI

DAL DCA 67

 

DELTA

Amministrativi 12 100** ‐88
 

Assistente religioso

 

1

   
Assistente Sociale 1    
Commesso 1    
Educatore Professionale 1    
Fisioterapisti 13 18 ‐5
Infermieri 342 390 ‐48
Operatore Tecnico 21 62 ‐41
Ortottista 1    
Ostetrica 9 10 ‐1
OTA / OSS 12 77 ‐65
Puericultrice 1    
Tecnico della prevenzione 1 0 1
Tecnico di laboratorio 18  

37

 

9

Tecnico di Radiologia 28

** personale amministrativo inteso come dirigenza e comparto
Appare chiara la carenza di personale, tanto medica quanto di comparto, rispetto all’esistente rapportato al DCA 67/2016, che appunto prevede per il PO San Luca:

asl1 asl2

Dal quadro che ne esce, in riferimento soprattutto al delta negativo in termini di personale, ci sarebbe da stare tranquilli, ma, permettetecelo, così non è in quanto con il DCA 67/2016 si vanno a garantire in maniera efficace le UU.OO. di emergenza a discapito di quelle a medio – bassa assistenza, quali ad esempio:

U.O. POSTI LETTO MEDICI INFERMIERI
Chirurgia Vascolare 10 3 8
Medicina Generale 32 6 17
Malattie Infettive 15 6 13
Chirurgia Generale 28 6 15
Urologia 14 4 8

Appare evidente che non si sia tenuto minimamente conto né del trend di attività storico delle UU.OO. sopra descritte, alcune a prevalenza prettamente chirurgica, né della fattispecie per cui il PO San Luca sia inserito tra quei presidi che, essendo nelle reti emergenziali, non possano in alcun modo rifiutare il ricovero finanche in sovrannumero, cosa facilmente riscontrabile già dal trend dei primi giorni dell’anno 2017, se non di tutto l’anno 2016.

Altra osservazione, per garantire un turno equo di servizio al personale di comparto, occorrerebbero almeno 12 unità, 10 per la rotazione M – P – N – S – R e 2 per la copertura di assenze improvvise e ferie.

Ora come si può immaginare di avere una dotazione di 8 unità infermieristiche in chirurgia vascolare ed urologia atteso che ambedue siano UU.OO. dedite all’attività chirurgica in elezione ed urgenza?

E come si può immaginare, sempre in queste due UU.OO., una dotazione organica di 4 e 3 medici senza tener conto che nel momento in cui ci sia da attivare una sala operatoria, tanto in urgenza quanto in elezione, si debba giocoforza sguarnire il reparto di degenza?

Stesso ragionamento per la chirurgia generale che a fronte di una dotazione di 28 posti letto, tutti evidentemente chirurgici e bisognevoli di assistenza continua, si vede assegnare solo 15 unità di infermieri e 6 medici.

Per quanto attiene la medicina generale e le malattie infettive non si è tenuto conto della peculiarità per cui la popolazione insistente sul territorio dell’ambito di influenza del PO San Luca, sia tra le più anziane della provincia, 21652 abitanti con più di 65 anni su una popolazione totale di

96377 pari al 22,47 %, per la qual cosa la domanda rispetto all’offerta di posti letto ingenererà inevitabilmente l’odioso fenomeno del posto letto aggiunto, anche e soprattutto per l’alta incidenza di malattie cardiache e respiratorie. Pertanto non si ritiene congrua la dotazione di personale di comparto.

Ulteriore aspetto da non sottovalutare è quello relativo agli OSS che puntualmente riportati tanto nel DCA 67/2016 quanto nelle tabelle riepilogative, nel PO San Luca sono praticamente inesistenti, con il risultato che il carico di lavoro degli infermieri aumenta in maniera direttamente proporzionale alla loro assenza, per la qual cosa deve essere previsto un ulteriore fattore di correzione al rialzo nel calcolo degli infermieri.

In definitiva riteniamo che il sistema di calcolo adottato per rideterminare la dotazione organica del PO San Luca di Vallo della Lucania, ovvero il DCA 67/2016, non risulti aderente alla realtà e si debba far ricorso necessariamente ad un sistema di calcolo che vada a valutare quello che è l’Indice di Complessità Assistenziale specifico per ogni U.O., in modo da determinare con esattezza la pesatura di ogni ambiente lavorativo per la conseguente riassegnazione delle risorse. Cosa per la quale la nostra organizzazione è fin d’ora a disposizione.

Attenzione particolare andrebbe portata alla UO di Radiologia Medica, oggi ridotta ad un organico di dirigenti medici di tre sole unità, cosa che mette seriamente a rischio non solo la salute degli operatori costretti a turni massacranti, ma anche la sicurezza nella radiodiagnostica atteso che il surplus di lavoro di cui debbano farsi carico potrebbe portare ad errori indotti dalle facili e ben comprensibili conseguenze per l’utenza.

Per quanto riguarda le attrezzature tecnologiche, abbiamo accolto con favore la Vostra dichiarazione circa l’acquisto di una nuova TAC per la radiologia, ma questo altro non è che un inizio, anche se ottimo, che sta a dimostrare come l’implementazione tecnologica sia basilare in una sanità moderna che voglia offrire il massimo ai propri utenti.

Molteplici sono infatti le attrezzature vetuste nel presidio, basti pensare alle apparecchiature del laboratorio analisi, ai monitor per l’assistenza ai pazienti nel post operatorio, praticamente quasi inesistenti, il cistoscopio flessibile per gli interventi chirurgici di urologia, tutto il parco strumentario chirurgico di base oramai esausto considerati gli anni del suo utilizzo, colonne artroscopiche e di laparoscopia giunte al limite del loro utilizzo e sovente oggetto di manutenzione, i respiratori automatici essenziali in UU.OO. quali la CRTI che spesso e volentieri si trova a dover assistere il doppio dei pazienti che dovrebbe, il microscopio per la sala operatoria di neurochirurgia, da due anni a questa parte tornata ad alti livelli, l’angiografo per la sala di emodinamica tante volte deliberato e mai acquistato e tanto altro ancora, si pensi ai letti di degenza, che dovrebbe trovare la massima ed immediata attenzione per cercare di migliorare i LEA tanto invocati dalla struttura governativa della Regione Campania.

Da ultimo, ma non ultimo, attesa la validazione dell’atto aziendale si chiede alle SS.LL.II. di voler procedere immediatamente a risolvere le contraddizioni che ancora insistono nel PO San Luca, quale quella delle due chirurgie, d’urgenza e generale, che se organizzate così come previsto nell’atto eliminerebbero duplicazioni di servizi inutili e dannose, oltre a reperire il personale di comparto necessario a riaprire l’U.O. di Chirurgia Vascolare da tanto tempo chiusa, nonostante le promesse effettuate di riapertura dal f.f. dirigente medico di presidio alla presenza dell’allora commissario straordinario Giuseppe Longo.

Diversamente, attesa la richiamata duplicazione di servizi e funzioni, non rimarrà alla presente che rivedere il proprio giudizio sul Vostro operato, finora ottimo, cosa che ci porterebbe ad inutili quanto insanabili posizioni alternative. ”

 

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