Rofrano : Il progetto S.T.R.EAT(c) tra i finalisti del concorso nazionale Aviva Community Fund

S.T.R.EAT sono i giovani promotori di Cilento Youth Union che, tra scambi giovanili e viaggi in giro per l’Europa, hanno trovato il modo di escogitare una proposta finita tra i progetti finalisti dell’Aviva Community Fund, una competizione di idee organizzata dalla prestigiosa compagnia assicurativa per sostenere il non profit. L’idea progettuale nasce dall’ormai consolidata esperienza degli scambi culturali organizzati a Rofrano, con la partecipazione di giovani da mezza Europa, ad alimentare un sogno tradotto in realtà, che ha visto il piccolo borgo cilentano crocevia di culture: una terra di emigrazione trasformarsi in centro emblematico di integrazione.
Si intreccia, inoltre, con le encomiabili iniziative svolte, nell’ambito dell’accoglienza turistica e dell’animazione territoriale, dalle associazioni locali più attive: GET Cult Natura, Pro Loco di Rofrano, Oratorio di Santa Maria di Grottaferrata.
S.T.R.EAT conferma questo modello open minded e si propone di svilupparlo in chiave turistica, puntando sull’autenticità e sulla testimonianza dello stile di vita cilentano. La sfida è comunicare e condividere i valori della tradizione, patrimonio di umanità e di civiltà, adottando il cibo e la cucina quale linguaggio universale, valorizzandone la ritualità e il carattere sociale, contrassegno di un’identità locale consapevole e virtuosa.
Il tutto interpretato nella formula dell’ecomuseo, avvolgente ed aperto: una vetrina di natura, paesaggi, storie; al contempo, vero e proprio patto di azione e responsabilità tra gli abitanti per la cura del territorio, a partire dalla tutela e valorizzazione di luoghi emblematici come la Forra dell’Emmisi, tra i più suggestivi del Parco del Cilento ed oggetto del recente campo internazionale di volontariato Rural Remake in Rofrano, organizzato da Cilento Youth Union, in collaborazione con Forum dei Giovani della Campania ed Exarco ONLUS, nell’ambito del programma “S.E.nT.i.e.Ri in Campania”.L’Ecomuseo è patrimonio vivente e vissuto, coincide con il territorio che, raccontandosi e lasciandosi scoprire, sprigiona la sua bellezza. Il progetto consiste in un’iniziativa di mobilitazione civile e di formazione non convenzionale rivolta prevalentemente ai giovani, finalizzata all’edificazione di un sistema turistico integrato, fondato sulla centralità e conoscenza profonda della comunità e della sua cultura.
Si propone di realizzare il coinvolgimento attivo dei cittadini per incrementare la capacità di organizzare ed offrire servizi di ospitalità qualitativamente elevati, saldando una filiera che sorga dalla terra, senza tradire l’autenticità dei valori umani che si prediligono e si promuovono.
La particolarità è nella dichiarata strategia di utilizzare, quali leve di sviluppo sostenibile, l’attivismo e la crescita individuale delle persone che hanno scelto di vivere territori apparentemente marginali e condannati alla desertificazione, incentivando una dinamica di incremento della qualità della vita, con forti implicazioni sociali, contrassegnato da semplicità, chiarezza e, quindi, replicabilità.
Si tratta dell’opzione per l’etica della Dieta Mediterranea, declinata alla maniera cilentana, al fine di identificare e comunicare un’offerta di turismo responsabile calibrata sulla Valle del Mingardo, uno scenario ideale di integrazione geografica e naturalistica, un patrimonio di tradizioni e storia espressi, al contempo, nella grande letteratura e nei volti delle persone semplici. L’ultimo rapporto Ismea-Svimez attesta un inatteso fermento dell’economia del Sud, trainata dalla sorprendente crescita dell’agricoltura, ad un ritmo più che doppio rispetto al resto del Paese. Il trend appare confermato anche nel 2016, con un aumento netto di oltre 6mila imprese a conduzione under 35 nei primi mesi dell’anno.
È dunque la “S.T.R.EAT” giusta per il rilancio del Cilento, nella sua prevalente connotazione interna e rurale? Crediamo di si, a patto di coniugare al meglio agricoltura e turismo sociale ed etico e di realizzare un piano di formazione applicata, marcatamente identitaria, che si innesti sulle buone prassi esistenti, nella prospettiva di colmare evidenti deficit organizzativi e comunicativi. Tutto questo in funzione di iniziative imprenditoriali efficaci e solide.
Sono gli ingredienti di S.T.R.EAT, della poetica del vivere alla Cilentana.

LINK CONCORSO PER VOTARE IL PROGETTO
https://community-fund-italia.aviva.com/voting/progetto/schedaprogetto/16-934

COMUNICATO STAMPA

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