Diritto alla maternità: La Cisl Fp vince una causa contro i Comuni di Salerno e di Napoli

 

Pietro Antonacchio, segretario della Cisl Fp di Salerno

Pietro Antonacchio,  segretario della Cisl Fp di Salerno: Una pronuncia per cui  il diritto alla maternità è sancito dalla Costituzione e non può’ essere ostacolato da una interpretazione errata

Ordinanza RG n. 8649/2017 dell’01.06.2017 – Tribunale di Napoli – Sezione Lavoro.

La sig.ra C.A., assistente sociale dipendente del Comune di Napoli, adìva in via d’urgenza il Tribunale di Napoli – Sezione Lavoro – per sentire dichiarare il proprio diritto all’assegnazione temporanea, ai sensi dell’art. 42 bis del d.lgs. 151/2001, presso il Comune di Salerno per la durata di tre anni. Tale diritto, negato sia dall’Amministrazione di provenienza sia da quella di destinazione, discendeva dall’aver adottato in data 23.9.2016 il minore bielorusso D.G., il quale necessita essere continuamente stimolato dai genitori negli atti quotidiani rientrando nei BES (Bisogni educativi speciali). Il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Napoli ha integralmente accolto la tesi sostenuta dagli avvocati Gaetano Galotto e Genoveffa Fortino dello staff legale Cisl FP di Salerno, vale a dire che, mediante la disposizione invocata, il legislatore ha inteso preservare la salute del nascituro o del figlio adottato inserito nella nuova famiglia nonché quella di garantire il diritto del figlio sia naturale che adottivo a godere dell’assistenza materiale e affettiva durante i primi anni di vita o durante i primi tre anni di ingresso del minore nella famiglia, indipendentemente dall’età del figlio adottato o affidato.

Dichiara Pietro Antonacchio, Segretario Generale Cisl FP di Salerno: “Prendiamo atto che abbiamo dovuto sostenere la lavoratrice dinnanzi al Giudice del Lavoro al fine di vedere dichiarato il principio costituzionale che la maternità e la crescita dei minori sono un’esigenza primaria prevalente sull’organizzazione degli uffici che, nel caso di specie, non risulterebbe essere nemmeno compromessa””.

Infatti, nella citata ordinanza cautelare è dato testualmente leggere: “[…] Si deve pertanto ritenere che il legislatore nel dettare l’art. 42 bis, anche alla luce dei più recenti interventi legislativi, abbia avuto quale scopo precipuo quello di tutelare la maternità e la crescita dei minori, anche a discapito dell’organizzazione degli uffici pubblici. Con la conseguenza che la pubblica amministrazione per la durata massima di un triennio, deve valorizzare l’esigenza di tutela del dipendente. Tale esigenza può essere compromessa solo in casi o per esigenze eccezionali. […]”.

“Spiace dover assistere che grandi enti come il Comune di Salerno e di Napoli – conclude Pietro Antonacchio – costringano a ricorsi e a pronunce sui diritti fondamentali sanciti dalla carta costituzionale. Questo attesta il grado di confusione legislativa ovvero di interpretazione normativa lasciata nelle mani di funzionari poco attenti ma soprattutto che invece di incarnare il lato positivo del burocrate pubblico quale garante della tutela dei diritti dei cittadini, si attesta su posizioni che nei fatti si contrappongono all’esigibilità dei principi costituzionali a garanzia del piena e della corretta salvaguardia dei minori. La sentenza ribalta una tendenza in uso nel nostro paese che sempre più rende arbitraria l’interpretazione delle norme e delle leggi a scapito di quanti non hanno più il coraggio o il danaro per rivolgersi alla giustizia.”

Comunicato Stampa

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