Teatro: A Celle di Bulgheria “1828 LA RIVOLTA DEL CILENTO” degli “Artisti Cilentani Associati”

In una tiepida sera di giugno la voglia di uscire era tanta, due le opzioni, una passeggiata al chiaro di luna o una serata a teatro?


Titubante, alla fine ho scelto il teatro. Mi sono recato all’Auditorium comunale “arch. Guida Giuseppe”, a Celle di Bulgheria, dove era in programma “1828 LA RIVOLTA DEL CILENTO” della Compagnia Artisti Cilentani Associati di Pisciotta. In scena: Giuseppe Brancato, Vincenzo Albano, Gennaro Ciotola, Paolo Puglia, Marco Mondi, Danilo Napoli, Rosita Celenta, Giovanna Navarra, Simona La Porta,Alina Di Polito (regista-attrice). Direttore artistico: Mauro Navarra. Il mio paese conserva una lunga tradizione teatrale, una cultura, almeno così pensavo. Non avendo mai visto alcun lavoro della suddetta compagnia, sebbene la fama mi fosse arrivata tramite stampa locale e nazionale e recensioni, ieri sera è stata la prima esibizione che ho visto. Il rischio di non vederla è stato alto, se non fosse che nel teatro vigono delle regole. Una di queste è che lo spettacolo, generalmente, va tenuto anche in presenza di un solo spettatore. Per fortuna non ero solo, ma nemmeno eravamo in tanti. Vero è che si è creata una empatia tra i pochi spettatori presenti e gli attori. Una intimità, un tutt’uno, dove non è stato facile stabilire i confini emozionali. Dal primo istante, come d’incanto, sono stato rapito e proiettato nella storia. Una storia che ho vissuto intensamente, trattandosi dei moti cilentani, pagine coinvolgenti e note a tutti. Promotore dei moti del milleottocentoventotto fu il canonico Antonio Maria De Luca, a cui proprio il mio paese, Celle di Bulgheria, diede i natali. Da subito mi ha colpito la professionalità degli artisti. La ricercata e raffinata gestualità, la dizione, la concentrazione. Una concentrazione mai venuta meno, sebbene in platea fossimo in pochi. A mio sommesso parere, uno spettacolo “pulito”, senza alcuna “sbavatura”. Un tema storico “alleggerito” da una trasposizione scenica mai monotona e da una sapiente regia a cura di Alina Di Polito, magistrale finanche nella sua interpretazione.

Sento, dal profondo del cuore, il bisogno di congratularmi con l’intera compagnia “Artisti Cilentani Associati”. In particolare con Alina e Rosita Celenta, che già conoscevo e che in questa sede hanno riconfermato professionalità e doti umane di grande spessore.

Il teatro, come tutte le forme d’arte, è cultura, arricchimento, crescita. Scriveva Arthur Schopenhauer:
“Non andare a teatro è come fare la toiletta senza specchio”.
E’ per questo, e, per il forte richiamo che viene dalla passione per le arti sceniche, che ho preferito trascorrere una serata a teatro, anziché una tranquilla passeggiata in una tiepida sera di giugno. Ho acquisito la consapevolezza che nel teatro, così come nella vita, c’è sempre da imparare. Guardarsi allo specchio (ritornando all’aforisma di schopenhauer) non sempre è atto di vanità o di sicurezza, ma occasione di riflessione per riconoscere eventuali inestetismi e provare a correggerli, oltre, ad essere occasione di confronto e di conoscenza di se e dei propri limiti e quindi umiltà.

Angelo Risi

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