Battipaglia, Vertenza Irno Depositi lontana dal lieto fine, l’accusa di Vicinanza (Cisal): “Non si può giocare sulla pelle dei lavoratori”

«Non si può giocare sulla pelle dei lavoratori, che ora vanno pagati».
Nessuna svolta nella vicenda dei 60 dipendenti della Irno Depositi di Battipaglia, che si ritrovano senza soldi a causa del mancato versamento di alcune fatture.

Il braccio di ferro tra azienda e fornitori, ovvero la Mega Cash & Carry, secondo Luigi Vicinanza della Cisal, sta causando enormi danni alle maestranze. «Le nostre richieste sono state inevase – accusa  il sindacalista – Nonostante il nostro impegno a convocare le parti, anche attraverso la prefettura di Salerno, nulla è stato fatto. Il sottoscritto è impegnato sin dal mese di marzo per ricomporre la vertenza ed evitare danni economici ai lavoratori, non retribuiti dalla Irno Depositi per il mancato pagamento delle fatture per il lavoro svolto dalla Mega Cash & Carry. Proposi che venissero pagati in surroga, come avvenuto fino a maggio, in attesa che i problemi tra le aziende venissero risolti e tutto tornasse alla normalità, invece da giugno in poi la situazione è peggiorata. I dipendenti si trovano senza soldi per motivi di bilanciamento economico tra le società, e dunque per motivi che non dipendono da loro».

Da Vicinanza un appello al fine di avere chiarezza «su capitolato d’appalto e tutela dei lavoratori, nel rispetto delle leggi dello Stato e del contratto nazionale di categoria. Il mio compito è la salvaguardia delle aziende per rappresentare i dipendenti, ma non sarò mai vicino a chi li sfrutta».

Comunicato Stampa

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