Disabilità, il garante della Campania: molti vivono agli “arresti domiciliari”


Per il neo garante regionale Paolo Colombo mancano inclusione sociale, scolastica e servizi socio-sanitari. “La legislazione italiana è spesso e volentieri una legislazione di diritti negati”

NAPOLI – “L’ultimo rapporto pubblicato in occasione della giornata della disabilità ci descrive una situazione ancora molto complicata e difficile”. Così il neo Garante dei disabili della Regione Campania, Paolo Colombo, a margine di una conferenza stampa in Consiglio regionale. Quello che viene evidenziato, spiega Colombo, è la “mancanza di inclusione sociale, molte persone disabili sono in solitudine, praticamente sono a carico delle famiglie e molto spesso vivono in situazione di arresti domiciliari perché non riescono ad avere occasione di aggregazione, hanno difficoltà lavorative, problemi nell’inclusione scolastica e nell’accessibilità ai servizi socio-sanitari”. Per il garante “la legislazione italiana è spesso e volentieri una legislazione di diritti negati”.

Si tratta, avverte, di un “problema anche e soprattutto culturale, di educazione civica: pensiamo al problema dei parcheggi. Io farò parecchie iniziative su questo settore, ho già in mente alcune campagne a partire dalla scuola. Mi impegnerò molto per far sviluppare una cultura adeguata dell’handicap e un’educazione civica maggiore. Il tema della disabilità è fondamentale e trasversale – conclude – perché riguarda l’intera società per questo lavorerò per dare vita, a marzo, agli Stati generali delle persone con disabilità”.

Comunicato stampa

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