Novi Velia, Oggi si chiude il Santuario del Sacro Monte

La seconda domenica di Ottobre come da tradizione si chiude il Santuario del Sacro Monte di Novi Velia che  si trova  sulla cima del Monte Gelbison a 1705 s.l.m.. Il nome “Gelbison” è di origine araba, infatti questo sito era conosciuto anche dai Saraceni ma in principio era un antico luogo pagano e presumibilmente gli Enotri vi edificarono un tempio.

Si ritiene che la fondazione del santuario cristiano, sul preesistente sito pagano, risalga al X o XI secolo ad opera di monaci basiliani italo-greci che all’epoca dei Longobardi si insediarono nel Cilento. Inizialmente i monaci basiliani dovettero sistemarsi nelle grotte, di cui il Monte Gelbison è ricco, per dedicarsi alla contemplazione eremitica, per poi edificare un luogo di culto in cima al monte. Il primo documento che attesta l’esistenza del santuario risale al 1131, parla di una rupis Sanctae Maria nel feudo di Rofrano (l’altro versante del monte rispetto a Novi Velia) e si trova in un Diploma dato da Ruggero II il Normanno, all’abate Leonzio di S. Maria Grottaferrata.

In seguito il sito religioso cristiano sarebbe stato ampliato e, divenuto santuario, fu posseduto per alcuni anni dal vescovo di Capaccio ma nel secolo XIV fu acquistato dai Marzano, ammiragli del Regno, e concesso in uso ai monaci della congregazione dei celestini di Novi, per i quali aveva mutato in convento il suo castello.

Nel momento in cui l’Ordine dei Celestini decadde e si estinse del tutto nel sec. XVIII, il santuario ritornò al vescovo di Capaccio.

Il Santuario oggi è della Diocesi di Vallo della Lucania e verrà riaperto l’ultima domenica del mese di Maggio.

Ringrazio per le foto e i video Ida Gasparri.

Francesco Romano Risi © Riproduzione riservata.

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