Alta Velocità, Una diatriba Cilento/Vallo di Diano

Nella giornata di ieri nel corso di una riunione dei Sindaci in Comunità Montana a Padula è emerso che Il Vallo di Diano è pronto a cogliere l’opportunità dell’Alta Velocità. Il progetto di Rete Ferroviaria Italiana che ha individuato anche il Vallo di Diano come percorso per i treni veloci verso Basilicata, Calabria e Sicilia. L’amministratrice delegata Vera Fiorani, infatti, ha presentato in Parlamento quello che potrà essere il futuro tracciato di Alta Velocità/Alta Capacità Salerno Reggio Calabria.

Una scelta che giunge dall’alto – ha commentato il Presidente della Comunità Montana, Francesco Cavallone – dobbiamo approfittarne. Anche perché, occorre ricordare, le ferrovie ripercorrono lo stesso tratto delle autostrade e il principio applicato è quello“.

Le più importanti località costiere cilentane risultano escluse dal progetto “Ferrovia Tirrenica Meridionale Salerno – Reggio Calabria”. La nuova linea AV, seguirebbe parte del tracciato della ferrovia Battipaglia PotenzaMetaponto, per poi divergere da quest’ultima, tra Eboli e Sicignano degli Alburni, proseguendo verso il Vallo di Diano e Lagonegro.

Tanti i malumori nel Cilento, difatti già nei giorni scorsi Sapri Democratica, guidata da Giuseppe Del Medico, ha lanciato sui social l’appello agli amministratori locali, ai consiglieri regionali, e ai parlamentari «Bloccate il progetto di RFI che ci taglia fuori da tutto, pagheremo un prezzo enorme in termini di sviluppo sociale, produttivo e turistico. L’intero territorio è così escluso alle grandi direttrici dello sviluppo e del turismo».  Carmelo Stanziola – vicepresidente della Provincia di Salerno ha fatto sapere di aver investito gli uffici della Provincia sia della viabilità che della pianificazione che non erano al corrente di nulla e di aver immediatamente contattato il Consigliere Regionale delegato Luca Cascone. Antonio Gentile – Sindaco di Sapri «Appresa la notizia ci siamo subito attivati. E’ necessaria un’azione congiunta, con le altre amministrazioni, perché il progetto esclude tutto il sud della provincia di Salerno»

Nella giornata di ieri si è tenuta una riunione in Comunità montana Bussento, Lambro e Mingardo e così il Presidente Vincenzo Speranza sintetizza: “Sull’AV si sta consumando l’ennesimo atto di idiozia amministrativa, prodotto di eccellenza, tipicamente italiano. RFI ha investito enormi risorse (pubbliche) in oltre 15 anni di progettazione sulla Variante Ogliastro-Sapri. Tralasciando le innumerevoli interrogazioni e discussioni parlamentari, tralasciando che su quella ipotesi è già stata acquisita la valutazione ambientale strategica, occorre ricordare che:- esiste un CUP del progetto AV Ogliastro-Sapri dal 31.05.2004, perfettamente attivo, sia sul sito istituzionale di RFI, che su quello del MIT;- il CIPE, con delibera n. 37 del 24.07.2019, ha preso atto dello studio di fattibilità della Variante Ogliastro-Sapri;- il MIT ha ufficialmente inserito l’opera nel SILOS (Sistema Informatico delle Opere Strategiche);- il Senato – e questo è decisivo – con atto n. 160 del 05.02.2020, su richiesta del Governo, ai sensi della L. 238/1993, ha espresso il parere sullo stralcio del Piano di investimenti del contratto di programma Ministero Infrastrutture-RFI, nel quale è prevista anche la Variante AV Ogliastro-Sapri, per un importo di 3,7 mld di euro, ed uno stato di avanzamento progettuale che RFI indica al 60%!Le slide’s della Fiorani (ultima eccellenza del management italiano delle aziende fintamente private, finanziate coi soldi dei cittadini) hanno cancellato, di colpo, 15 anni di attività istituzionale. Qui non è in gioco il destino di un’opera strategica, ma, molto più pericolosamente, la credibilità delle più alte Istituzioni dello Stato. Oggi scriverò una lettera al mio amico e collega Francesco #Cavallone, chiedendogli di unire le forze ed evitare che, anche in questa occasione, elementi estranei, nemici al Cilento e al Vallo di Diano (che non trae alcun beneficio dalle slide’s della Fiorani) ci costringano a fare la battaglia per la Calabria (come allora per Lagonegro e la Basilicata) e contro gli interessi economici e turistici delle nostre realtà.Non facciamo la fine dei capponi di Renzo!

Appare alquanto chiaro che la diatriba è destinata a continuare per la difesa di legittimi interessi di sviluppo territoriale. Chi la spunterà? Allo stato attuale non è dato sapere. Sarà il frutto dell’impegno politico di tutte le personalità coinvolte a vario titolo che concorreranno alla scelta definitiva del percorso dell’alta velocità. Possiamo solo augurarci che il tutto si svolga nel rispetto della regola del “buon vicinato”, per evitare di compromettere relazioni sociali necessarie per alimentare solidarietà fra genti ed evitare ulteriori divisioni.

Angelo Risi

@Vietata Riproduzione

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