Polichetti e Scotillo (Udc): «Pronti a un confronto con tutti su sanità, scuola, sicurezza e ambiente»

Sui temi della sanità nella provincia di Salerno, intervengono i due esperti dell’Udc, Mario Polichetti (segretario provinciale) e Rolando Scotillo (commissario di Eboli). 

«Abbiamo assistito a delle esternazioni, sui temi della sanità, che riguardano il nosocomio di Battipaglia. Abbiamo visto la Sindaca, Cecilia Francese, ed il segretario della Cisl, Pietro Antonacchio, che in questi giorni hanno parlato di “difficoltà gestione” nel nosocomio di Battipaglia. Nel caso della sindaca si è voluto dimostrare – con un incatenamento simbolico presso il nosocomio stesso – uno stato di disagio che non nasce oggi, ma che perdura da anni anche con la loro complicità».

«Non vogliamo essere polemici con la sindaca e con la Cisl – dichiarano Polichetti e Scotillo – ma le verità vanno dette anche se fanno male: le battaglie si fanno nelle sedi opportune e con i numeri alla mano. In questi anni numerose sono state le riunioni con i sindaci della Valle e della Piana del Sele e con i sindacati che ben potevano decidere di stravolgere i numeri di posti letto e di dipendenti imposti dalla Regione Campania che ha sottostimato il fabbisogno reale della intera cittadinanza di questa fetta di territorio che va da Giffoni a Roccadaspide, passando per Eboli , Battipaglia ed arrivando fino ad Oliveto Citra e  che conta ben oltre 300.000 abitanti e con un fabbisogno di posti letto pari a 797 (dati decreto Balduzzi) in luogo dei 442 concessi con il beneplacito degli amministratori e delle organizzazioni  sindacali. Ben 350 posti letto in meno, con meno unità operative, meno specialistiche e meno personale che in tempi di Covid hanno generato numerose criticità. Ricordiamo bene, ed abbiamo prova di ciò che diciamo, che in una riunione presso il Comune di Eboli (Presenti la sindaca Francese, il sindaco Cariello, la Cisl, la Cgil e la Fisi) proprio chi oggi si lamenta espresse il proprio parere confermando l’appoggio al piano ospedaliero e ritenendo di non dover aprire nessun contenzioso con la Regione: la Cisl, parole del legale responsabile, disse che da una parte si doveva iniziare, mentre la sindaca Francese disse di condividere il piano mentre l’ex sindaco di Eboli (Massimo Cariello) disse a fine incontro che gli unici a lamentarsi erano la Fisi (Rolando Scotillo) e il Comitato per la tutela della salute (Rosa Adelizzi). Nei fatti il ricorso fu presentato effettivamente solo dalla Fisi, dal comitato e dal Comune di Roccadaspide che aveva avuto il problema della chiusura nel piano Ospedaliero previsto da De Luca. Gli esiti furono che in data 20 dicembre 2017 presso il Tar della Regione Campania si giunse ad un accordo con cui si ritiravano gli atti del contenzioso e la Regione provvedeva a rimodulare il piano ospedaliero licenziato. Nell’accordo si chiedeva un Dea di I livello per il territorio ed il mantenimento dei posti letto di Roccadaspide e di Oliveto Citra con il potenziamento dell’offerta sanitaria, fatto questo che non portava ai 797 posti letto previsti per legge, ma che comunque invertiva il percorso innestato dalla Regione».

«Questa è oramai storia, e qualcuno che ora protesta già sapeva. Bisognerebbe, a volte, scegliere strade più tortuose ma che danno risposte e non far proteste da palcoscenico – dichiara Mario Polichetti – Stessa cosa bisognerebbe dire sulla carenza di personale. La delibera numero 261 del 31 ottobre 2018 del commissario straordinario dell’Asl Salerno, con cui si prevede il piano triennale di assunzioni di personale medico, infermieristico ed Oss, non era stato predisposto secondo le linee dettate dal decreto regionale numero 67 del 2016. Personale imboscato e carenze di personale venivano “mascherate” abilmente ed addirittura davano un fabbisogno minimo di personale non reale. Anche qui la FISI, nel tutelare una serie di dipendenti in graduatoria, dovette proporre ricorso al Tar i cui esiti furono che a marzo 2019 fu presentato formale ricorso e a giugno, quando ancora si era in corso di giudizio, la ASL di fatti blocca l’efficacia del deliberato impugnato e pubblica un nuovo Fabbisogno standard di personale secondo il Dca 67/2016 che risulta, pari, pari una copia del ricorso presentato dal sindacato. Pertanto basta pretendere la piena applicazione del fabbisogno esistente ed il ritorno al proprio mestiere dei cosiddetti imboscati. È tanto difficile? Sembrerebbe di si. Quello che è mancato finora, nella tutela dei diritti di salute dei cittadini, è soprattutto la buona politica, che sui grandi temi è stata assente o ha girato la faccia verso l’altro lato. A volte preoccupata più per i favori da ricevere e per gli affari in comune con la Asl sui piani di zona e con le partecipate a livello regionale ed a garantire equilibri, che sbattere i piedi per terra. Chi vuole fare politica e/o sindacato deve rappresentare sempre gli interessi della collettività a qualunque costo. Come Udc ad Eboli, Battipaglia ed in tutti i Comuni della Provincia abbiamo deciso di parlare, al di là dei simboli di partito e di civiche, con il nostro simbolo confrontandoci sulle idee dove salute, scuola, sicurezza, ambiente rappresentano il terreno di confronto. Sulla sanità abbiamo le nostre idee che porteremo in fondo se vinceremo le elezioni ed i Comuni dove governeremo non saranno più i bancomat elettorali della Regione. Chi vuol intendere, intenda. Invitiamo tutti i moderati a darci una mano in questa tornata elettorale: le ragioni, soventemente, non stanno né a sinistra e né a destra ma si collocano al centro, e noi lo siamo».

Polichetti, in qualità di responsabile provinciale dell’Udc, va giù duro a chiarire che si parla con tutti e si ragiona con chi ha le stesse idee. Rolando Scotillo, invece, sulla questione esplosa ad Eboli che lo vede protagonista per la reintegra di nomina a direttore sanitario di Eboli  di Mario Minervini da parte di Antonio Postiglione (direzione generale della tutela della salute della Regione Campania, all’epoca dei fatti commissario straordinario della Asl di Aalerno) parla di normalizzazione della giustizia che, a cinque anni di distanza, sta riparando ad una illegittimità riconosciuta anche da una recentissima sentenza che condanna l’attuale direttore sanitario del nosocomio eburino e che riconosce gli atti di revoca dell’incarico al Minervini operati precedentemente da Squillante (ex direttore generale all’epoca della rimozione) come legittimi. «Operazioni elettorali subdole che inquinano il buon andamento della pubblica amministrazione operati contra legem, chiederemo alla direzione generale attuale di porre immediate risoluzioni alla problematica essendo venute meno tutte le nomine succedutesi al primo ed illegittimo atto di nomina di Antonio Postiglione, come sancito da questa ulteriore sentenza. L’ospedale di Eboli ritorni alla normalità e, soprattutto, si verifichino tutti gli atti finora compiuti che sono illegittimi per derivazione. Non ci sono più scuse, anche qui l’ospedale è stato utilizzato come un bancomat elettorale ed insistono connessioni con la passata amministrazione che debbono ancora essere chiarite dalla magistratura. Con le prossime elezioni comunali ad Eboli, e non solo, chiamiamo a raccolta tutti i professionisti sanitari ed i cittadini che vogliono cambiare le sorti al nostro nosocomio e che pretendono un servizio efficace, funzionale e soprattutto ulteriori professionisti che facciano decollare un ospedale che sempre di più va verso la chiusura».

(comunicato stampa)

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