L’infermiera Francesca: nel posto giusto al momento giusto

Francesca al lavoro,
foto gentilmente concessa

L’infermiera fuori servizio che ha salvato una vita

Sapri, 4 Aprile. Ieri mattina nei pressi della villa comunale, un uomo ha avvertito un malore, si tratterebbe di un ferroviere in pensione. Una calca di persone si è presto radunata intorno al pensionato che non rispondeva ai sollecitamenti esterni. In suo aiuto è accorsa la vigilessa Giusy Leo che ha chiamato tempestivamente un’ambulanza e ha chiesto aiuto all’infermiera Francesca D’Andreano che, fortuitamente, si trovava nel posto giusto al momento giusto. L’infermiera ha raccontato ai nostri microfoni che, vedendo sua cugina Giusy agitare le braccia nella sua direzione e sentendola chiamare il suo nome, si è precipitata per capire cosa fosse successo. Appena arrivata sul posto l’infermiera si è resa conto della sofferenza dell’uomo dal pallore del suo viso e dal fatto che non rispondeva agli stimoli. Così non ha perso tempo, si è fatta aiutare a far sdraiare l’uomo e ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco. Dopo qualche massaggio ha ripreso conoscenza e ha iniziato a rispondere alle domande dell’infermiera che gli ha prestato soccorso, è poi giunta l’ambulanza della New Geo che, dopo aver preso i parametri vitali, l’ha trasportato di corsa in ospedale per i dovuti accertamenti. Laureata in scienze infermieristiche presso la Sapienza di Roma, Francesca D’Andreano ha prestato servizio per due anni alla New Geo, poi assunta dall’ASL Sa sul 118 e successivamente sulla CMR di Sant’Arsenio, attualmente lavora all’ospedale di Polla nel reparto di medicina.
L’ho raggiunta per farle qualche domanda.

Francesca, grazie per avermi dedicato un po’ del tuo tempo. Il tempo è stato sicuramente complice di un intervento risultato rapido ed efficiente. Come hai reagito alla richiesta di aiuto della vigilessa Giusy Leo? Ho reagito con prontezza e soprattutto freddezza perché quando succedono queste cose bisogna essere lucidi, decisi, freddi e nello stesso tempo tempestivi.

Cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso, quando hai deciso che volevi diventare infermiera e di dedicare la tua vita al prossimo? Ho deciso di fare l’infermiera per aiutare il prossimo e perché sin da piccola ho sempre aiutato mia madre nella gestione e nella cura dei miei nonni soprattutto nella cura di mia nonna Giovanna.

In questo periodo di pandemia alla figura dell’infermiere è stato richiesto uno sforzo maggiore non solo professionale ma anche umano. Qual è stata la tua esperienza in merito a questo periodo? In questo periodo di pandemia noi infermieri siamo stati di grande aiuto in tutti i sensi, abbiamo combattuto su tutti i fronti sia lavorativo che emotivo. La mia esperienza in merito è stata all’ospedale Delta di Lagosanto in provincia di Ferrara, dove ho prestato servizio nel settore covid e lì ho vissuto in prima persona cosa significa il termine covid e, soprattutto cosa provavano i pazienti affetti da covid. Bellissima esperienza, mi ha dato un grande insegnamento e soprattutto grandi soddisfazioni.

Hai ricevuto numerose note di apprezzamento dai tuoi concittadini, cosa ti hanno detto le persone rispetto al tuo coraggio e alla tua prontezza di spirito? Mi hanno detto che poche persone avrebbero fatto quello che ho fatto io, soprattutto in questo periodo di covid dove le persone hanno paura di toccarsi reciprocamente per paura di infettarsi.

Un’ultima domanda, cosa diresti a chi vuole avvicinarsi al settore medico sanitario? E cosa ti sentiresti di consigliare loro, rispetto a quella che è la tua esperienza? Direi alle persone che vogliono avvicinarsi al campo sanitario che è un bellissimo settore, sì è rischioso e pericoloso perché si ci trova di fronte ad alcune situazioni difficili e complicate alcune volte, ma è anche bello e soddisfacente perché ti dà tante soddisfazioni a livello emotivo e ti riempie il cuore di gioia e non c’è cosa più bella che vedere, una persona che ti sorride, quando tu lo aiuti.

Questa storia è una grande dimostrazione d’amore per il prossimo.

Voglio lasciarvi con questa citazione di Madre Teresa di Calcutta: “Una vita non vissuta per gli altri non è una vita.” A presto readers!

La villa comunale di Sapri,
fonte infocilento.it

Di Michaela Alfano

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