Santa Marina: Sindaco contro l’imprenditore Famà “Struttura priva dei requisiti di legge”

SANTA MARINA. Nuovi guai per l’imprenditore Carmelo Famà, il perito balistico e produttore di munizioni di Policastro Bussentino coinvolto nell’inchiesta della Procura di Napoli su presunti circuiti clandestini di munizioni e armi destinati a cellule dell’Isis in Libia e in Iran. Questa volta ad accusare Famà è il sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato che ha denunciato in una lettera inviata al prefetto, ai carabinieri e alla Dda di Napoli, presunte irregolarità nell’impianto di produzione di cartucce di Famà a Policastro Bussentino, fino a chiederne la chiusura. L’imprenditore cilentano è finito sotto la lente degli inquirenti di Napoli a seguito del ritrovamento di una sua foto in cui appare seduto su una catasta di kalashnikov. La foto è stata ritrovata in un fascicolo a casa di Mario Di Leva e Anna Maria Fontana, i coniugi arrestati la settimana scorsa a San Giorgio a Cremano. Il nome di Famà risulta nel registro degli indagati ma la Procura per lui non ha chiesto alcun provvedimento restrittivo. Ora però il sindaco di Santa Marina vuole vederci chiaro e capire le condizioni in cui opera l’imprenditore a Policastro Bussentino.

«Il nostro Comune – scrive Fortunato – negli ultimi anni ha più volte denunciato alle autorità competenti la situazione di illiceità perpetrata all’interno dell’impianto di polveri da sparo e vista la recente notizia dell’inchiesta sul traffico di armi è doveroso fare ulteriori accertamenti».

«Famà – spiega ancora il primo cittadino – porta avanti la propria produzione in un locale abusivo e privo del regolare certificato di agibilità». Poi rincara la dose. «Ritengo doveroso denunciare nuovamente lo stato di pericolosità della struttura priva di ogni requisito di legge, ma anche del titolare che in più di un’occasione – denuncia Fortunato – come documentato agli atti di questo Ente, ha rivolto minacce contro il personale dipendente in servizio e anche al sottoscritto». Ora la denuncia del sindaco è sulla scrivania dei carabinieri della compagnia di Sapri che stanno indagando sulla vicenda. Intanto nei giorni scorsi Famà ha respinto ogni accusa. «Con questa storia – ha dichiarato l’imprenditore – non ho nulla a che fare. Chiarirò con tranquillità la mia posizionate dinanzi al magistrato». Poi per quanto riguarda la foto sui kalashnikov ha precisato che si tratta di un’immagine “goliardica” scattata nel 2004 in Calabria, durante un accertamento che gli fu chiesto di eseguire, in qualità di perito balistico, all’interno di alcuni containers carichi di armi.

Vincenzo Rubano

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