Maltrattamenti in famiglia ed estorsione, arrestato 38enne dai  Carabinieri di Agropoli

I Carabinieri della Compagnia di Agropoli diretti dal capitano Francesco Manna,  hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare in carcere in sostituzione della misura dell’allontanamento dalla casa familiare e contestuale divieto di avvicinamento alla persona offesa – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica di Slaerno – nei confronti di un 38enne del luogo, ritenuto responsabile di “maltrattamenti in famiglia ed estorsione”.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dalle indagini poste in essere dai Carabinieri della locale Stazione a seguito delle quali è emerso che l’indagato, già sottoposto dal 29 gennaio alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare, violava la misura impostagli reiterando le condotte già contestate.

L’uomo, sin dal mese di settembre 2018, si era reso responsabile di ripetuti maltrattamenti e aggressioni nei confronti della madre convivente con contestuali pressanti richieste di danaro che avevano determinato l’emissione della prima misura cautelare. A seguito delle gravi violazioni della misura originaria da parte dell’indagato, stante l’incapacità assoluta dello stesso di mantenere il rispetto delle relative prescrizioni, al fine di meglio tutelare la persona offesa, è stata disposta la sostituzione della misura cautelare in corso con la custodia in carcere. Lo stesso veniva quindi condotto presso la casa circondariale di Salerno, a disposizione di questa Autorità Giudiziaria.

COMUNICATO STAMPA

Un pensiero su “Maltrattamenti in famiglia ed estorsione, arrestato 38enne dai  Carabinieri di Agropoli

  • 15 Marzo 2019 in 12:18
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    E in questo carcere abbiamo una sana e costante copertura psicologica ?
    Chi si comporta così ha dei gravi problemi psicologici che non vanno curati con la reclusione e punizione in assoluta, ma ci vorrebbero dei centri psichiatrici e poi passati a delle comunità dove si lavora e nello stesso tempo si cerca di acvompagnarli sempre con delle figure di specialisti verso la guarigione definitiva, ma chiudere in un carcere una persona ammalata a livello psichiatrico non è la soluzione, quel serpente dentro non muore ma diventa sempre piu velenoso.

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