Presentata a San Pietro al Tanagro la settima edizione della corsa amatoriale

Un’edizione diversa da tutte le altre.

Meglio: «una nuova prima volta», per riprendere le parole del presidente del Ciclo Team Tanagro, Arsenio Parrella. La 7ª edizione della Granfondo del Tanagro – Memorial Franca Priore e Pasquale Ammaccapane – presentata venerdì 10 giugno nel corso di una conferenza stampa a San Pietro al Tanagro – sarà anzitutto una mano tesa verso il futuro, nel segno dell’ottimismo e della fiducia dopo la sospensione per l’emergenza sanitaria. Agonismo e promozione turistica: la corsa amatoriale – in programma per domenica 19 giugno sulle strade delle province di Salerno e Potenza – resta fedele alle sue radici, riproponendo (seppure con qualche leggera variazione) il percorso che ne ha consacrato la fama fin dal debutto nel 2014.

Le salite di Mandrano e Lago Magorno per scremare il lotto dei candidati al successo, gli ultimi 30 chilometri in pianura adatti ai colpi di mano prima dell’epilogo al Parco dei Mulini di San Pietro al Tanagro: il disegno della Granfondo del Tanagro farà felici vecchi e nuovi amanti delle due ruote, stemperando la fatica con la bellezza dei paesaggi attraversati dalla corsa. I tesori della natura, dunque: nutrimento per gli occhi e opportunità di rilancio delle aree interne, come hanno sottolineato a vario titolo il sindaco del centro tanagrino, Domenico Quaranta, e l’assessore allo sport della Comunità montana Vallo di Diano Antonio Pagliarulo.

«Il ritorno della Granfondo contribuirà a ricostruire la rete di relazioni umane che il COVID-19 ha distrutto», le parole del primo cittadino di San Pietro al Tanagro, consapevole che «l’impegno del Ciclo Team Tanagro ha avuto ricadute positive anche dal punto di vista economico, perché la corsa ha richiamato in questi anni tanti appassionati da tante regioni d’Italia». Lo sport come vetrina per l’intero Vallo di Diano: la comunità montana – ha sottolineato Pagliarulo – crede nella Granfondo del Tanagro «perché questo evento rispecchia la linea perseguita dalla Comunità montana, molto sensibile alla sinergia tra ambiente, cultura e territorio. La nostra istituzione – impegnata in prima linea nella promozione delle aree interne – crede nel cicloturismo come opportunità per avvalorare un modello turistico di qualità». Anche i muscoli, però, vogliono la loro parte: la corsa amatoriale – inserita nel neonato circuito Campania Felix e riconfermata nel programma del Giro dell’Arcobaleno – propone due scalate piuttosto impegnative nella prima parte del tracciato. I segreti della Granfondo svelati dal neoprofessionista di Villa d’Agri Alessandro Verre, da quest’anno in forza all’Arkéa-Samsic: «Mi aspetto che un gruppo ristretto faccia la differenza sulla salita di Mandrano, ma non bisogna prendere sottogamba neppure le ascese di Tramutola e Magorno», il pensiero del corridore potentino, cha ha collezionato tre piazzamenti tra i migliori 10 nella sua prima stagione tra i grandi del ciclismo internazionale. Il ritorno della Granfondo è un segnale di rilancio per tutto il movimento regionale: il presidente del Comitato campano della Federciclismo, Giuseppe Cutolo, ne è certo: «Questa corsa ha fatto la storia delle granfondo nella nostra regione e, anche per questo, abbiamo voluto che fosse il caposaldo di un nuovo progetto, Campania Felix, con il quale vogliamo far conoscere gli angoli meno conosciuti del territorio campano, creando così una sinergia virtuosa tra sport e turismo». L’ultima parola al numero 1 del Ciclo Team Tanagro, convinto che la Granfondo sarà combattuta più che mai: «La voglia di gareggiare dopo due anni di pausa contribuirà ad alzare la media della corsa, che sarà incerta anche nel finale, nonostante il profilo pianeggiante». 109 chilometri e una grande festa nel cuore: la Granfondo del Tanagro è tornata, finalmente.

Comunicato stampa

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