Siae vs Meta: salta l’accordo tra la società italiana e l’impresa statunitense

I loghi dei servizi Meta,
fonte Epochtimes.de

Sia e Meta non trovano l’accordo

Solo il 16 marzo scorso la notizia shock fa il giro del web: salta l’accordo di licenza tra Siae e Meta, questo cosa significa? In parole povere Meta il colosso statunitense che controlla i servizi social tra i quali Instagram e Facebook ma anche il servizio di messaggistica Whatsapp e Messenger, rimuove tutti i brani italiani e non protetti da Siae dal catalogo musicale dei due Social Network più famosi. L’Italia sembrerebbe essere l’unico caso in Europa e questo ha creato molto sgomento tra artisti e internauti, perché anche gli stessi Content Creator che lavorano grazie ai propri canali social e pubblicano contenuti come Stories e Reel, si sono ritrovati i video precedentemente postati silenziati con la dicitura “Audio non disponibile”, attualmente non è quindi possibile scegliere brani italiani da inserire nelle Instagram Stories o nei propri Reel. Ma come si è espressa la Siae a riguardo?

Ha tempestivamente lasciato un comunicato sui propri canali: “A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

Un portavoce di Meta dal canto suo ci tiene a precisare: “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con SIAE. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta e per questo motivo, a partire da oggi, avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio SIAE all’interno della nostra libreria musicale. Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con SIAE che soddisfi tutte le parti”.

Il logo di Meta,
fonte Newsweek.com

A chi continua a chiedere ulteriori chiarimenti alla Società Italiana degli Autori ed Editori risponde lo stesso Mogol (86 anni) presidente onorario di Siae che ci tiene a precisare: “Queste piattaforme guadagnano miliardi e sono restie a pagare qualcosa. Gli autori vivono grazie ai diritti d’autore e la nostra è una battaglia giusta che facciamo di difesa degli autori”.

Mogol,
fonte Unionesarda.it

Voi da che parte state? Restiamo in attesa di nuovi aggiornamenti. A Presto readers!

Di Michaela Alfano

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