Santa Marina, Serata Poesia “P. Fortunato”: Premi Cultura 2025 a Luca Maurelli, Vincenzo Rubano e don Pietro Scapolatempo

XVII edizione della Serata di Poesia “P. Fortunato”

Premi Cultura 2025 a Luca Maurelli, Vincenzo Rubano e don Pietro Scapolatempo

Omaggio ad Antonio Giudice, detto “Taccone”

La XVII edizione della Serata di Poesia “P. Fortunato”, tenutasi nel Comune di Santa Marina, ha rappresentato un momento di altissimo valore culturale, umano e spirituale. Un evento che, da diciassette anni, celebra la bellezza della parola, della memoria e dell’incontro, promuovendo la cultura come strumento di coesione e crescita. Organizzata con passione da Biagina Grippo e Olga Marotta, che hanno curato tutte le edizioni, la serata ha visto la partecipazione di ospiti illustri, amministratori locali e cittadini commossi, uniti nel ricordo e nella celebrazione della cultura.

Presenti:

– Vincenzo Rubano, giornalista inviato Mediaset, scrittore e Presidente del Premio internazionale Nassirya per la pace;

– Luca Maurelli, giornalista del Secolo d’Italia e autore di opere di denuncia e riflessione;

– Andrea Raguzzino, avvocato, scrittore ed esperto in legalità e mafia;

– Don Pietro Scapolatempo, parroco del Comune di Santa Marina.

Gli ospiti hanno condiviso esperienze personali e presentato i loro libri Anatomia di un’ingiustizia e Soldati di pace, affrontando temi di giustizia e ingiustizia, legalità, pentitismo, conflitti urbani e internazionali, e il ruolo dei giovani nella costruzione di un futuro migliore. Don Pietro ha offerto una riflessione toccante sul suo ruolo di insegnante e sacerdote, parlando delle difficoltà delle famiglie, della solitudine dei ragazzi e dell’importanza di valori come speranza, carità e fede. Ha ricordato che oggi più che mai, la comunità deve essere un rifugio e un faro, capace di accogliere, ascoltare e guidare.

L’accompagnamento musicale del maestro Vincenzo Bilo e del figlio Giuseppe ha incantato il pubblico, creando un’atmosfera sospesa tra emozione e bellezza.

Tra gli amministratori presenti:

– Il sindaco f.f. Virgilio Giudice,

– L’assessore alla viabilità e alla Protezione Civile Giuseppe Cavaliere,

– L’assessore ai lavori pubblici Luca Scarpitta,

– I consiglieri Caterina Fotunato e Gennaro Giudice, con deleghe al turismo e alle politiche sociali.

Tre i riconoscimenti assegnati durante la serata:

Premio Cultura 2025 – Serata “P. Fortunato”

Conferito a Don Pietro Scapolatempo, parroco del Comune di Santa Marina

Per la costante opera di guida spirituale e culturale svolta con dedizione, ascolto e profondità. In un tempo segnato da smarrimento e distanza, ha saputo essere punto di riferimento e testimonianza viva dei valori evangelici, promuovendo cultura dell’incontro, solidarietà e dialogo.

Premio Cultura 2025 – Serata “P. Fortunato”

Conferito a Vincenzo Rubano, giornalista e autore

Per il suo costante impegno nella narrazione della realtà, attraverso il giornalismo d’inchiesta e la scrittura. Con il libro Soldati di pace ha raccontato con profondità e umanità le missioni internazionali dei militari italiani, offrendo una visione autentica e coraggiosa del ruolo delle nostre Forze Armate nei teatri di guerra. Il suo lavoro testimonia e diffonde i valori della verità e della pace, contribuendo a una cultura fondata sul rispetto, sull’informazione consapevole e sull’impegno civile.

Premio Cultura 2025 – Serata “P. Fortunato”

Conferito a Luca Maurelli, giornalista e scrittore

Per il prezioso contributo alla cultura del diritto e dell’informazione, attraverso un’attività giornalistica rigorosa, coraggiosa e documentata. Con opere come Anatomia di un’ingiustizia, ha acceso i riflettori su verità scomode, conflitti istituzionali e storture del sistema giudiziario, alimentando il dibattito pubblico su temi essenziali per la democrazia e la giustizia. Con umanità e, talvolta, con cruda ironia, ha saputo mettersi in discussione e raccontare la complessità del nostro tempo, offrendo chiavi di lettura lucide e profonde.

Uno dei momenti più intensi della serata è stato il tributo ad Antonio Giudice, detto “Taccone”, figura storica e amata del paese. A lui è stata dedicata una targa commemorativa:

In memoria di Antonio Giudice, detto “Taccone”

A ricordo di un uomo straordinario,

il saggio del paese,

che con i suoi detti, i suoi sorrisi,

e il suo spirito libero

ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto.

Taccone possedeva la saggezza profonda di chi ha vissuto davvero.

È stato imprenditore di sé,

in tempi difficili,

con l’orgoglio e la dignità di chi non si arrende mai.

Alla moglie, ai figli Felicina, Concetta, Gennaro e Vito,

e ai suoi nipoti,

ha trasmesso l’indipendenza, la libertà,

e la forza di rialzarsi quando la vita ti fa inciampare.

Taccone è stato un’istituzione del paese:

fedele all’amicizia,

radicato nei valori più autentici della nostra terra.

Un cantastorie che ha dato voce all’anima di Santa Marina.

Un uomo semplice, ma con una laurea in vita vissuta.

«Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia» (Mt 7,24)

Antonio ha costruito la sua casa sulla roccia dell’onestà, del lavoro e del cuore.

Con profonda gratitudine,

la comunità tutta lo ricorda e abbraccia i suoi cari.

I figli Felicina, Concetta, Gennaro e Vito, il genero Francesco e la nipote Miriam hanno raccontato con emozione e amore i detti e le esperienze vissute con Antonio, restituendo il ritratto di un uomo che ha saputo essere guida, esempio e memoria viva.

La serata “P. Fortunato” non è solo un evento culturale: è un rito collettivo che rinnova il senso di appartenenza, che invita a riflettere, a sentire, a vivere. In un’epoca dominata dagli schermi e dalla distrazione, questa manifestazione ci ricorda l’importanza di tornare all’essenziale: all’ascolto, alla parola, alla comunità.

È un invito a essere umani, a non avere paura di cambiare ciò che è sbagliato, a costruire ponti di senso e di bellezza. È un atto d’amore verso il territorio, verso le sue storie e i suoi protagonisti. È spiritualità incarnata nella cultura, nella memoria e nella poesia.

E mentre le luci si abbassano e ritorna il silenzio, resta il messaggio più profondo: la cultura è casa, è roccia, è vita. E Santa Marina, con la sua serata “P. Fortunato”, continua a costruirla con cuore, coraggio e gratitudine.

Comunicato Stampa

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