Una giornata sulle tracce della lontra nell’oasi di Persano

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Sabato 8 ottobre le guardie volontarie con l’Ente Riserve e il Wwf. La commissaria dell’Ente Riserve Maria Gabriella Alfano: “Conoscere l’area protetta per tutelarla”

Incontrare e conoscere la Lutra Lutra, lontra eurasiatica, e i luoghi in cui vive. L’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano con la commissaria architetto Maria Gabriella Alfano, organizza, per sabato 8 ottobre, dalle 9 alle 18, una giornata di visita ad un tratto fluviale del fiume Sele, preceduto da una lezione teorica e da un dibattito nella sede dell’Oasi Wwf di Persano, che collabora con l’iniziativa.

L’idea è quella di monitorare lo stato di protezione legale e di conservazione della lontra, in riferimento al contesto italiano e la giornata è riservata alle Guardie Ambientali Volontarie dell’Ente Riserve e a quelle del Wwf. I relatori saranno Romina Fusillo e Manlio Marcelli, ecologi animali specialisti della lontra.

Alle 14,30, alla presenza della Commissaria Alfano e del responsabile  dell’Oasi Remigio Lenza, comincerà la visita, dalla stazione di servizio Campagna Ovest sulla A3. La passeggiata servirà soprattutto a capire come riconoscere segni di presenza di lontra, come gli escrementi o le impronte; dove cercare i segni; come muoversi lungo il corso d’acqua; quale tratto perlustrare, quale distanza percorrere; come misurare la distanza percorsa; quali dati raccogliere, cosa osservare.

La lontra eurasiatica è un carnivoro notturno ed elusivo con un precario stato di conservazione a livello nazionale. I metodi per studiare la specie, valutarne lo stato di conservazione e il suo andamento nel tempo, privilegiano tecniche indirette basate sulla ricerca di segni di presenza, in particolare dei tipici escrementi chiamati spraint.

Il corso intende introdurre i partecipanti ai metodi indiretti utilizzati dai ricercatori per monitorare la lontra, ai dati che possono produrre e al loro utilizzo per rispondere a quesiti ecologici, ma anche per informare le azioni di conservazione e ottemperare agli obblighi della legislazione europea.

“Siamo convinti – ha detto la Commissaria dell’Ente Maria Gabriella Alfano – che la  conoscenza dello straordinario habitat  della Riserva Naturale del Sele Tanagro sia fondamentale per ogni azione di tutela e di valorizzazione dell’area protetta”.

 Le Riserve Naturali “Foce Sele – Tanagro e Monti Eremita-Marzano” si estendono per quasi diecimila ettari lungo la fascia litoranea che fiancheggia la foce del fiume Sele, sulle sponde dei fiumi Sele ,Tanagro e Calore  e sul massiccio dei monti Eremita e Marzano. L’area protetta interessa trentanove comuni, nelle province di Avellino e di Salerno, e cinque comunità montane. Si tratta di un territorio caratterizzato da qualità ambientale elevata, riconosciuta perfino a livello europeo, come testimonia la presenza al suo interno dei siti di importanza comunitaria (SIC): quello della fascia costiera nei comuni  di Capaccio ed Eboli, quello alla confluenza dei fiumi Sele e Tanagro, quello dell’alto Calore Salernitano, e quello del Monte Eremita. Il territorio comprende una zona umida di interesse internazionale che ospita numerose e rarissime specie vegetali e animali nei comuni di Campagna, Serre e Persano.

Comunicato Stampa

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