Pollica, fine delle indagini sull’omicidio Vassallo: Rammarico e dispiacere per il figlio Antonio

“Quante volte ho pensato a come raccontare a mio figlio la storia del nonno che non ha mai conosciuto” inizia così con tono nostalgico il post pubblicato sul suo profilo Facebook da Antonio Vassallo, il figlio di Angelo, l’ex sindaco pescatore di Pollica, ucciso in circostanze mai chiarite-poi mi sono preoccupato del mancato senso di giustizia che gli avrebbe offerto e ho rimandato sperando a un lieto fine migliore e meno triste, anche perché ho sempre confidato che la giustizia avrebbe fatto il suo corso e sperato che potesse dare un significato migliore e un segno di speranza di vivere in una realtà dove la delinquenza prima o poi paga” conclude con un certo rammarico la riflessione del figlio di Angelo Vassallo in riferimento alla conclusione delle indagini sull’omicidio del padre rimasto ucciso a colpi di pistola la sera del 5 Settembre 2010. Dopo circa 7 anni dalla tragedia, non si conosce ancora il colpevole. Tra poco più di un mese, la Procura di Salerno tirerà le conclusioni dell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo. In tanti anni le indagini non sono riuscite a sciogliere gli interrogativi sul giallo del Cilento. Anche l’arma è stata cercata dappertutto, ma non è mai stata trovata. Dalle ricerche è emerso che il sindaco pescatore era ossessionato dallo spaccio di droga che aveva invaso il Cilento. Benché allo stato la matrice dell’attentato sia ignota, il pubblico ministero Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ha avanzato l’ipotesi che esso sia stato commissionato dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali. Così, con il termine delle indagini, svanisce anche quella che era la speranza del figlio Antonio di trovare il colpevole e avere giustizia.

Comunicato Stampa

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