Abusi edilizi a Camerota : Nei guai consigliere di minoranza

Il Settore Territorio, Urbanistica, Demanio Comunale, Patrimonio Ambiente e Vigilanza del Comune di Camerota, tramite la Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’Architetto Antonietta Coraggio, ha notificato a P. G., consigliere di minoranza di Camerota, e a suo fratello, F. S. G., una «comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio afferente le opere realizzate in località Stretta/Conca dei Vascelli, riportate in catasto al foglio 22 particella 476» e la «comunicazione di avvio del procedimento di rilascio dell’area demaniale comunale gravata da usi civici». La nota è stata inviata anche alla Legione dei Carabinieri della Campania, alla Stazione dei Carabinieri di Marina di Camerota, al Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino e alla Regione Campania – Settore Provinciale del Genio Civile di Salerno.

Il 13 dicembre 2018, infatti, l’Architetto Coraggio, previa intesa verbale con la Legione Carabinieri Campania – Stazione di Marina di Camerota e insieme ad alcuni carabinieri, ha espletato, nell’adempimento di doveri d’ufficio, un sopralluogo alla località Stretta-Conca dei Vascelli del Comune di Camerota, a seguito di numerose sollecitazioni verbali e per iscritto (protocollo generale n. 006609/2016, n. 001287/2016, n. 00773/2018, n. 0011817/2018) pervenute in merito a manufatti, ivi ubicati, in avanzato stato di degrado ed abbandono, fonte di rischio per la pubblica e privata incolumità, nonché causa di problemi di carattere igienico sanitario. In effetti, nel corso del sopralluogo, «si riscontrava l’esistenza di manufatti ancora al rustico, in avanzato stato di degrado e di abbandono, non recintati, invasi dalla vegetazione, nonché da rifiuti, sottoposti rispetto ad una via di penetrazione dell’abitato, e, quindi, costituenti un rischio per la pubblica e privata incolumità». 

L’architetto del Comune, in seguito a verifiche effettuate in ufficio, ha verificato che si tratta di un’area di demanio comunale gravato da uso civico. Il manufatto dei G., oggetto d’accertamento, «si configura senza dubbio quale occupazione abusiva di suolo pubblico ad uso civico e tutti i frazionamenti intervenuti sullo stesso sono stati effettuati senza alcuna legittima titolarità da parte dei soggetti che li hanno prodotti». Non è la prima volta che il consigliere G. finisce in guai simili. Già l’ex sindaco di Camerota, Antonio Romano, era riuscito, in qualità di primo cittadino, a far tornare nelle mani dei cittadini un terreno di oltre due ettari, che affaccia direttamente sull’area marina protetta degli Infreschi, in quanto il terreno era finito nelle mani della famiglia G.. Ora toccherà alla procura indagare sul caso e, inoltre, nel giro di pochi giorni, potrebbe arrivare l’ordine di abbattimento firmato dal direttore del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Romano Gregorio.

comunicato stampa

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