Kosovo: un Natale speciale per i militari del Reggimento di Persano

V.R. Reggimento Carri intento alla realizzazione del presepe presso Camp Villaggio Italia

Sarà un Natale speciale per i circa 150 militari del 4°Reggimento Carri di Persano arrivati da pochi giorni in Kosovo per la missione KFOR. Trascorreranno il Natale lontano dalle famiglie, in un angolo di Kosovo devastato dalla guerra, dove i soldati italiani, da circa quindici anni, stanno lavorando per la pace. E’ volato a sorpresa a Pristina anche il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano che, ricevuto dal generale Guglielmo Luigi Miglietta, ha incontrato i militari nella base “Film City”, sede del Comando multinazionale della missione Nato. I soldati salernitani, comandati dal colonnello Salvatore Alessandro Sarcià, hanno brindato con il sottosegretario che, per l’occasione, ha indossato anche lui la mimetica in segno di vicinanza. La maggior parte del contingente italiano in Kosovo è formato da ragazzi salernitani. Lavorano tutto il giorno: distribuiscono cibo e acqua, curano le persone, cercano di garantire la pacifica convivenza di etnie e religioni diverse. Ma il giorno di Natale sarà festa anche per loro. Il maresciallo Mario Parolise, cuoco nella base di Pristina,  ha già predisposto il pranzo natalizio con menù tipicamente meridionale: lasagne e mozzarelle di  bufala di Battipaglia, e per i tradizionalisti capitone e spaghetti con le vongole. “E’ un modo per staccare qualche minuto dal lavoro  –  spiega il maresciallo Parolise –  ma anche per portare nella nostra base un pizzico di allegria. Stare qui, lontano dalla famiglia anche il giorno di Natale è davvero dura”. Questa sera si farà anche qui la messa di mezzanotte, presieduta dall’Ordinario Militare monsignor Santo Marcianò e dal cappellano don Fausto Amantea. “La lontananza si fa sentire – racconta il caporal maggiore capo scelto Leopoldo Rizzuti di Licusati – ma siamo soldati. Passeremo il Natale a lavorare, poi tra un turno e l’altro brinderemo con i colleghi”. “Sarà un Natale diverso – aggiunge il caporal maggiore capo scelto Giuseppe Antonio Greco di Eboli – ma sono orgoglioso e soddisfatto per il lavoro che qui sto svolgendo”. Natale in mimetica anche per il caporal maggiore capo scelto Raffaele Mormile, anche lui di Eboli. “Non ci si abitua mai al Natale lontano dai propri cari – spiega il militare – ma aiutare ogni giorno tanti bambini kosovari ci fa sentire meglio e ci aiuta ad andare avanti”. L’altro giorno i militari di Persano hanno effettuato l’ultima donazione ad un centro didattico di Bec. “Abbiamo consegnato giochi e materiale di cancelleria – ha spiegato il colonnello Sarcià – alle suore di San Basilio Magno di Bec. Nei prossimi giorni effettueremo altre donazioni alla popolazione locale di ogni etnia, nella piena imparzialità e nel più profondo rispetto delle culture e del credo religioso”.  Natale in Kosovo anche per il caporal maggiore capo scelto Giuseppe Menzio di Campagna che è alla sua quinta missione fuori area. “Non si finisce mai di imparare – racconta con un pizzico di emozione – la missione in  Kosovo è un’esperienza unica: professionalmente e umanamente”. La definisce una missione di grande “valenza umana” anche il capitano Alessandro Eterno, in servizio a Pec, all’ufficio pubblica informazione. “Una missione che facciamo con il cuore per garantire il futuro di questa terra e della sua gente. Il Natale in Kosovo è un Natale dedicato a chi ha più bisogno”. Proprio nei soldati italiani il Sottosegretario Alfano ha riposto la massima fiducia. “L’approccio italiano alle operazioni di pace è un metodo oramai riconosciuto da tutti a livello internazionale – ha dichiarato Alfano – I nostri partner lo richiamano sempre più quale esempio da seguire. Con piacere ho rivolto al contingente gli auguri per le prossime festività natalizie anche da parte del Ministro della Difesa e del Governo e li ho ringraziati per quello che fanno per la stabilizzazione di questa fragile area”.
Dall’inviato in Kosovo Vincenzo Rubano

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