A Vallo della Lucania incontro del PD sul futuro della sanità in provincia di Salerno

A Vallo della Lucania incontro del PD sul futuro della sanità in provincia di Salerno

Lunedì a Vallo della Lucania  presso la Comunità Montana Gelbison e Cervati si è parlato del futuro della sanità in Provincia di Salerno e delle prospettive del piano sanitario nazionale. Un incontro politico a firma PD.Fra i presenti Antonio Valiante consigliere regionale uscente, Enrico Coscioni, delegato alla Sanità del presidente della Regione Campania, Nicola Landolfi segretario provinciale del Pd e Vito De Filippo, sottosegretario del Ministero della Sanità. Coordinatore Edmondo Iannicelli presente nel direttivo regionale del partito. Non sono mancate forti polemiche per il depauperamento del personale. Spaventosi i numeri per quanto riguarda la carenza negli ospedali . 400 sanitari a Vallo della Lucania  e 133 a  Sapri trasferiti e mai sostituiti. In  cinque anni, 2500  in provincia di Salerno e 16000 nella Regione Campania , posti di lavoro perduti. Duro Antonio Valiante contro le cliniche private secondo lui senza controllo e scellerata la scelta di avere averne una a Vallo della Lucania a cento metri da un ospedale. Per il consigliere regionale uscente è importante che il privato non entri in contrasto con il pubblico, ma che ci sia sinergia. Fondamentale anche il rispetto del decreto regionale numero 49 inerente alla rete dell’emergenza che non può essere garantita in un sistema non coperto tutti i giorni e 24 ore su 24. Il modello Hub E Spoke in questo modo non può dare garanzie. Per  Coscioni la situazione sanitaria è grave, da qui il commissariamento, ma non la si può far pagare in termini di personale e conseguentemente agli utenti. Per il momento il tentativo riguarda far rivalutare il finanziamento della Regione Campania e lo sblocco del turn over da parte del Governo. Ad aprile dovrebbero esserci avvisi pubblici su assunzioni a tempo determinato e si conta di bandire concorsi a novembre. Altro tentativo riguarda il recupero di fondi europei non spesi da impiegare per adeguare in termini di sicurezza nosocomi e altre strutture sanitarie e per rinnovare mezzi e strumenti ormai obsoleti.

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