Sala Consilina: il sindaco Cavallone si incatena davanti al carcere di via Gioberti

Con decreto ministeriale del 27 ottobre 2015, il carcere di Sala Consilina ha ricevuto la sua “condanna a morte”, perchè, a causa della “grave inadeguatezza strutturale” dell’edificio e alla sua ricettività “troppo modesta”, il Guardasigilli Orlando ha preferito chiudere il presidio di via Gioberti, ritenuto antieconomico, in termini di costi/benefici.

Tante sono state le proposte in questi mesi da parte dell’amministrazione comunale salese, come il progetto presentato al Ministro di Grazia e Giustizia di aumentare la capienza degli ospiti da 26 a 51, dopo aver effettuato un adeguamento igienico-sanitario, interamente a spese del Comune, per far sì che la casa circondariale rientrasse nei paramentri previsti dalla Spending Review e  che continuasse a fornire l’importante servizio alla collettività.

Cavallone ha chiesto aiuto a tanti politici, sperando che potessero perorare la causa di Sala Consilina, spiegando le sue ragioni anche a molti tg nazionali, tra cui Sky Tg 24, La7 e TG5.

Le richieste di Cavallone, purtroppo, non sono state minimanente prese in considerazione, tanto che il sindaco salese, in segno di protesta, ha deciso, insieme con alcuni concittadini e con il  consigliere delegato alle Infrastrutture, Michele Santoriello, di incatenarsi davanti al carcere di via Gioberti, sperando di essere ricevuto, almeno questa volta, dal Guardasigilli, per spiegargli di persona il controsenso generatosi, che cioè nella struttura, nonstante il trasferimento di tutti i detenuti, ancora continuano a lavorare 3 impiegati amministrativi e 14 agenti della Polizia Penitenziaria.

Se non è uno spreco questo!

Genny Gerbase

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