Giovane massacrata dal fidanzato: c’è #Una casa per Chiara?

Parte la petizione on line sul sito change.org, per aiutare Chiara Insidioso, la 19enne massacrata di botte dal fidanzato, a trovare una casa adatta alle sue esigenze e ad avere adeguate cure specialistiche domiciliari.

Era bella Chiara, era giovane, era felice, aveva una vita davanti Chiara, aveva!
Perché un essere chiamato uomo, chiamato fidanzato, chiamato amore, le ha strappato via tutto, le ha tolto il futuro, le ha assassinato la speranza e questo a soli 19 anni.
Chiara Insidioso, picchiata quasi a morte, per gelosia, dal suo fidanzato-mostro, Maurizio Falcioni, più grande di lei di 15 anni, la sera del 3 febbraio 2014, è stata insultata, umiliata, massacrata a calci e a pugni in testa e sul corpo, proprio dall’uomo che le aveva rubato il cuore e per cui aveva lasciato la sua famiglia.
Condannato in primo grado, con rito abbreviato, a vent’anni di reclusione, Falcioni ha ottenuto in appello uno sconto di pena di 4, sconto di pena di cui Chiara non potrà mai usufruire, perchè da quella sera, la ragazza è condannata ad un ergastolo che non avrà mai fine.
Un calvario, passato per un gravissimo stato comatoso di 11 mesi che oggi si è trasformato in uno stato di minima coscienza, per cui Chiara riesce ad aprire e chiudere gli occhi, a muovere un dito e a seguire i suoi famailiari con lo sguardo.
Ricoverata al Santa Lucia di Roma, con gravissime lesioni cerebrali, a breve, Chiara dovrà lasciare il centro riabilitativo, per essere trasferita a “Casa Iride”, un ospizio per anziani terminali con un livello di coscienza inferiore al suo.
I genitori di Chiara, però, si oppongono a questo trasferimento, perchè fermamente convinti che la ragazza, sottoposta ad adeguati stimoli e a terapie, in un ambiente familiare e caloroso, potrebbe migliorare la sua delicatissima situazione e per questo stanno lottando affinchè il Comune assicuri loro una casa adatta alle esigenze della ragazza e un’assistenza domiciliare continua h 24.
Per sostenere questa causa, sposata anche dalla nostra redazione, è partita una petizione on line sulla piattaforma Change.org, hashtag #unacasaperchiara, sostenuta anche dal Telefono Rosa, diretta al Presidente della Repubblica e del Consiglio, al Presidente della Regione Lazio e al Ministro della Salute.
I firmatari chiedono all’unisono che “lo Stato si faccia immediatamente carico di una soluzione adeguata ed idonea alla situazione di Chiara, agendo in totale ed autentico sostegno per lei e la sua famiglia”, affinchè Chiara resti solo vittima di violenza sulle donne e non si trasformi in una nuova vittima dell’indifferenza dello Stato.

Genny Gerbase
©Riproduzione Riservata

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