Omicidio Stradale, la mamma di Dorotea Di Sia: “Questo è solo l’inizio, adesso si deve continuare con la prevenzione”

Questo l’appello di Pietrina Paladino, la madre della giovane di Policastro B.no, uccisa da un uomo drogato e ubriaco alla guida.

Finalmente, con il voto di ieri in Senato, è stata configurata una nuova fattispecie di reato penale, il reato di Omicidio Stradale, tanto atteso nel nostro Paese. Il 575 bis del Codice Penale prevede che:
chiunque guidi un veicolo, in stato di ebbrezza o di alterazione, dovuta a stupefacenti e causi la morte di una persona, è punito con la reclusione da 8 a 12 anni, che sale fino a 18 in caso di morte di più persone, a dispetto dell’attuale pena che prevede da 2 a 7 anni, qualora la morte sia causata dalla violazione del codice della strada.
Sarà punito, con la reclusione da 5 a 10 anni, l’omicida che superi il tasso alcolemico di 0,8 g/l o che abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità.
Se chi guida risulti ubriaco o drogato, la pena prevista va dai 3 ai 5 anni per lesioni gravi, da 4 a 7 per quelle gravissime.
Se il conducente del veicolo fugge, l’aumento di pena passa da un terzo a due terzi e non potrà essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni.
La nuova legge prevede poi che, in caso di condanna o patteggiamento per omicidio o lesioni stradali, ci sia il ritiro della patente, che potrà essere conseguita nuovamente solo dopo 15 anni in caso di omicidio e dopo 5 anni in caso di lesioni, mentre se il conducente fugge, dovranno passare 30 anni, prima di potersi rimettere alla guida di un veicolo.
Per l’omicidio stradale i termini di prescrizione verranno raddoppiati e disposto l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.
E noi abbiamo raggiunto al telefono Pietrina Paladino, mamma di Dorotea di Sia, morta in un terribile incidente stradale, il 13 maggio 2014, uccisa da un uomo drogato ed ubriaco al volante.

Genny Gerbase

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