L’estate “cafona” arriva anche a Sapri
Continua l’estate “cafona”. Seguendo il percorso tracciato in piena estate dalla brava cronista Maria Antonietta Izzinosa (giornalista professionista con decennale esperienza nelle varie testate nazionali), che attraverso una foto ha segnalato due bagnanti in costume sull’uscio della Chiesa Portosalvo di Villammare, accludo degli scatti realizzati con il mio telefonino dal lungomare di Sapri. Le immagini ritraggono un uomo anziano (visto di spalle) e il suo cane che fanno il bagno nelle limpide acque della stupenda baia della città della Spigolatrice. Non sono bastate le tante polemiche, e gli appelli lanciati attraverso la carta stampata e le tv nazionali (e finanche internazionali), la gente, fregandosene del rispetto delle regole e della buona educazione, continua a perpetrare atti indegni, che mal si coniugano con il buon vivere in una società civile. In questa estate (veramente “cafona”) ci è toccato assistere a gesti di ogni genere. Panni stesi sulla ringhiera nei pressi della spiaggia di Santa Croce, a Sapri (a poche decine di metri dalla Specola e dal sito archeologico); cani che si azzannano sull’isola pedonale, dinnanzi a decine di persone, alle dieci di sera (all’intersecazione tra Corso Umberto e il Lungomare Italia); bagnanti intenti a farsi la doccia, usando lo sciampo, alle docce della spiaggia; signore che si portano il cane nella toilette del treno (presumibilmente per far fare la pipì alla bestiola, peraltro costretta a sobbarcarsi un lunghissimo viaggio chiusa in una custodia). Si tralascia la processione di cani condotti a passeggio, di mattina presto, per le vie cittadine, che fanno liberamente la cacca sulla strada (in particolare nei vicoli) sotto gli occhi dei propri padroni, sprovvisti dell’apposito kit per raccoglierla (paletta, guanti e busta). Uomini a torso nudo e donne in costume al centro del paese; veicoli parcheggiate in modo selvaggio, e, non di rado, senza lasciare un minimo spazio per poter uscire dalla propria abitazione. Sono immagini che non vorremmo vedere mai più, perché offendono e non fanno certamente bene al nostro turismo. E’ compito dei preposti far rispettare le regole del buon vivere civile: senza permissività alcuna; come è dovere dei cronisti continuare a segnalare tali immagini degradanti attraverso gli organi d’informazione, nella speranza che le denunce possano servire a migliorare i comportamenti. Abist iniura verbo.
Mario Fortunato
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Non vedo nessuna cafonaggine, caro giornalaio, in questa bella foto anzi, al contrario, vedo
due esseri di specie diversa che usano uno spazio comune in tutta tranquillità, senza dare fastidio a nessuno. Vai tranquillo, l’estate cafona, se è arrivata a Sapri non se ne è accorto nessuno !