Cittadinanzattiva si mobilita per eliminare il superticket, una tassa che danneggia la salute

CITTADINANZATTIVA

Ticket: nel 2015 i cittadini hanno pagato 2.857 milioni di euro. Il superticket è una tassa sulla salute e danneggia il SSN, va eliminato. Mobilitazione del Tribunale per i Diritti del Malato con raccolta firme a Napoli, Benevento, Sapri, Piedimonte Matese, Caserta, Montecorvino Rovella. 

Nel 2015 gli italiani hanno pagato 2.857,4 milioni di euro di ticket sanitari tra compartecipazione alla spesa farmaceutica, specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e altre prestazioni. A dirlo è il “Rapporto di coordinamento della Finanza Pubblica” realizzato dalla Corte dei Conti e pubblicato a marzo 2016. La diminuzione dei ticket si è registrata in particolare nella compartecipazione alle prestazioni sanitarie non farmaceutiche.

E’ evidente che ai cittadini si chiede sempre di più di sopperire di tasca propria al costante definanziamento del Servizio Sanitario Nazionale e regionale, come conferma anche il Def 2016 (Documento di economia e finanza). Il superticket è una vera e propria tassa sulla salute. Danneggia non solo i cittadini, ma anche il SSN, spingendo le persone a rivolgersi al privato o a rinunciare a curarsi.  Dal 4 maggio Cittadinanzattiva darà vita ad una petizione con raccolta di firme in tutta Italia.  In Campania saremo a Napoli, a Benevento, a Sapri, a Piedimonte Matese, a Caserta, a Montecorvino Rovella.

Per la raccolta firme, a Napoli la Sede Regionale di Cittadinanzattiva Campania sarà aperta tutta la giornata del 4 maggio, con la collaborazione dei volontari delle  A.T. Napoli Ovest, Napoli Fuorilemura, Napoli Alta e con il Referente della Rete Europea ACN Renato Palumbo. Saremo presso l’Asl Napoli 1 – Distretto Napoli Ovest e il P.O. San Paolo. A Benevento ci saranno banchetti per raccolta firme e per la campagna di informazione rivolta ai cittadini nei pressi dell’Asl e dell’Azienda ospedaliera.  Al Presidio Ospedaliero di Piedimonte Matese verranno raccolte le firme e distribuita la Carta dei Diritti del Malato. A Sapri l’iniziativa sarà itinerante, con banchetti presenziati dai volontari dell’Assemblea Territoriale che faranno tappa presso il Presidio Ospedaliero “Immacolata”, il Distretto Sanitario n. 71 e il Bar del DLF presso la Stazione Ferroviaria. A Caserta verrà distribuita ai degenti dell’AO Sant’Anna e San Sebastiano il “foglio di accoglienza”  con indicazione dei diritti del malato. Particolare attenzione sarà data alle problematiche dei degenti. L’iniziativa proseguirà nelle settimane successive con comunicazione ai degenti del Day Hospital/ Day Surgery e del Pronto Soccorso. A Montecorvino Rovella l’iniziativa si svolgerà nelle strutture sanitarie e per le strade centrali.

Ci appelliamo a tutti i cittadini perché aderiscano a questa iniziativa.

La compartecipazione totale è la somma delle due forme di ticket possibili: sui farmaci e sulle prestazioni sanitarie (ambulatoriale e specialistica, pronto soccorso, altre prestazioni). Per i ticket sulla farmaceutica ogni Regione può decidere autonomamente la quota a carico dei cittadini. Sulla specialistica ambulatoriale, sebbene sia stato fissato un limite massimo al livello nazionale di 36,15 Euro a ricetta, con l’introduzione nel 2011 dei superticket, le quote a carico dei cittadini possono essere anche molto differenti a seconda della regione dove si risiede.

La quota procapite di compartecipazione media italiana è di 47 euro; la più alta si registra in Veneto con 61,6 euro a testa e in Valle d’Aosta con 59,5 euro; la più bassa in Sardegna con 32,4 euro e in Calabria con 36,7 euro. Per contro, la spesa sanitaria pubblica pro capite, nel 2013, assume valori massimi nella PA di Trento (€ 2.315,27) e Bolzano (2.308,21) o in Valle d’Aosta con 2.393,03, mentre presenta valori minimi in Campania (€ 1.776,85).

Nelle Regioni in piano di rientro si registrano livelli di tassazione più elevati: l’addizionale regionale Irpef media più alta è stata registrata nel Lazio (€ 470 per contribuente) seguita dalla Campania (€ 440).

Un cittadino su quattro, fra gli oltre 26mila che si sono rivolti al Tribunale per i diritti del malato nel 2015, lamenta difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie per liste di attesa (oltre il 58%) e per ticket (31%). In particolare sono i residenti in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Sicilia, P.A. Trento e Bolzano e Veneto, a lamentarsi di attendere troppo per visite ed esami.  Per motivi economici, liste di attesa e ticket rinunciano alle cure il 9,5% degli italiani: nel Nord-ovest rinuncia il 6,2% per motivi economici o carenza dell’offerta, mentre al sud la percentuale è più che doppia rispetto al nord (13,2%).

Comunicato Stampa

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