A Pioppi Legambiente organizza una summer school sulla Posidonia Oceanica

Si terrà dal 19 al 23 Settembre di quest’anno a Pollica (Sa) la prima Summer School sullo “Studio e il monitoraggio delle praterie di Posidonia oceanica”, pianta marina di fondamentale importanza diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Una settimana di approfondimento scientifico, rivolto a studenti e biologi marini, organizzata da Legambiente, che proprio a Pollica (nella frazione di Pioppi) gestisce lo splendido Museo Vivo del Mare) e che si fregia del supporto scientifico dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, dell’Università degli studi di Napoli “Parthenope” e del CoNISMa (Consorzio Interuniversitario delle Scienze del Mare).

Tutta l’iniziativa si svolge in collaborazione con la ECON Srl (società specializzata in ricerche ambientali) e si avvale del patrocinio del Comune di Pollica e del Parco nazionale del Cilento.

Il corso avrà sede presso il Museo Vivo Mare di Pioppi, con uscite in mare nelle acque antistanti il comune di Pollica.

Il corso, che ha una durata di 5 giorni, prevede lezioni frontali, attività di laboratorio e in mare ed elaborazioni statistiche dei dati raccolti. Vi partecipano docenti universitari con l’assistenza tecnica e scientifica di ricercatori della ECON.

Sono previste immersioni subacquee nell’Area a Tutela “La Punta”, ubicata tra le marine di Pioppi ed Acciaroli nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni.

Le ore complessive del corso sono 36, di cui 16 in aula, 8 in laboratorio e 12 a mare. Gli ammessi devono essere in possesso di brevetto subacqueo e a fine corso potranno fare richiesta dei CFU, Crediti Formativi Universitari integrativi, presso le proprie Università, dietro presentazione dell’attestato di partecipazione.

La scelta di studiare e monitorare le Praterie di Posidonia oceanica risponde alla necessità di acquisire conoscenze e tecniche di intervento per profili professionali vocati alla gestione degli ecosistemi marino-costieri, estremamente vulnerabili nel Mediterraneo a causa di incontrollate attività antropiche.

Comunicato Stampa

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