Felsa Cisl Azienda Ruggi: Chiusura col botto

 ospedale ruggi

Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno chiusura col botto. Basta col lavoro precario licenziamoli, anzi no! Facciamo altro precariato sostituendoli con altri precari

Spiace dover  constatare che i livelli essenziali di assistenza (Lea) sono in caduta libera in Campania, e se al Monaldi addirittura per carenza di personale si devono sospendere i trapianti, nulla si dice su ciò che accade nella Azienda Universitaria Ospedaliera di Salerno, laddove continuano a licenziare operatori interinali, per sostituirli con altri lavoratori precari. E’ una guerra tra poveri, laddove contrariamente ad ogni semplice logica aziendalista, si mandano via i lavoratori con esperienza, nel mentre sarebbe stata opportuna una valutazione più complessiva delle necessità dell’ente. E’ un triste primato quello dell’azienda Ospedaliera di Salerno, poiché è l’unica in tutta la regione e forse in tutta la nazione, in difformità anche alle indicazioni del Governatore De Luca, che licenzia lavoratori interinali. Speriamo che il dr  Cantone con tutto il suo staff sanitario ed amministrativo non se ne vantino oltremodo di questa unicità, poiché mostra tutto il loro disinteresse per gli operatoti e addetti che si trovano in queste condizioni, ma sostanzialmente denota la loro impacciata incapacità a comprendere le dinamiche aziendali e del mondo del lavoro. Il governo del cambiamento non può essere lasciato in mano a quanti non riescono a comprendere che è loro la responsabilità nel trovare procedure compatibili a salvaguardia dei criteri di qualità fissati dalle linee guida nazionali e regionali, con le esigenze di salute della popolazione e che rendono conto di una sanità ancora tutta da ricostruire nei pilastri fondamentali. E la stessa “navetta” tra regione e azienda che sta facendo l’atto aziendale mostra la incapacità a redigere un piano di riorganizzazione dei servizi, secondo i parametri  indicati dal decreto del Commissario ad Acta della Regione Campania di riferimento. E cosa ancor più grave è che a fronte di una conclamata carenza di organico, sempre secondo le stime per la definizione del fabbisogno di personale enunciate nel DCA 67/2016  di oltre 150 infermieri, non si stia provvedendo a scorrere la graduatoria di altrettanti posti, unica vera possibilità per decretare la non utilizzazione del personale delle agenzie, avendo nei fatti e nel concreto risolto, almeno per il personale infermieristico, il problema dell’adeguamento degli addetti. Sono ormai circa 40 i lavoratori cui non è stato rinnovato il contratto e a fronte dei circa 80 assunti con contratto a tempo determinato, occorrerebbe  almeno un altro centinaio di addetti per far fronte al fabbisogno di personale infermieristico. Spiace oltretutto dover verificare che gli adempimenti del management dell’ente, configgono anche con quelle che erano state le indicazioni del governatore campano, espresse più volte, sia in campagna elettorale che immediatamente dopo le elezioni, relative all’attenzione sul lavoro precario e su eventuali procedure di stabilizzazione, mostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, quello che è diventato un dogma della politica italiana: gli uomini politici sono uguali dappertutto;promettono di costruire un ponte anche dove non c’è un fiume.

“Lo scenario della sanità campana – dichiara Giusy Petitti Segretaria Provinciale della FELSA CISL di Salerno – sembra essere vittima di una schizofrenia di strategie decisionali che inevitabilmente confluiscono nell’indecisione o anche in affrettati provvedimenti dell’ultima ora. La situazione creatasi al Ruggi stigmatizza perfettamente questa tendenza. La dismissione prossima dell’appalto con la Lavorint ed i conseguenti licenziamenti dei somministrati in forza presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno  San Leonardo  sono il chiaro esempio di come si combatta il precariato istituzionalizzando altro precariato. L’avviso pubblico ed i contratti a tempo determinato non sono la soluzione rispetto alla carenza di organico. Stop contratti a tempo determinato in capo a terzi per intestarsi direttamente la paternità degli stessi. Questa ci sembra una scelta non ponderata.”

Comunicato Stampa

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