Gruppo di Opposizione Caselle in Pittari: “Strategie sbagliate hanno prodotto il dissesto economico”

 

CASELLE IN PITTARI, L’AMMINISTRAZIONE LICENZIA IL RESPONSABILE FINANZIARIO

Con il decreto 11/2017 del 20 settembre 2017  l’amministrazione comunale  sancisce la revoca

dell’incarico al responsabile del settore finanziario, con questo provvedimento passato come riorganizzazione degli uffici e servizi  delibera n° 48 del 5 settembre 2017,  hanno tentato di coprire le  strategie politiche  sbagliate che hanno prodotto di fatto il dissesto economico – finanziario delle amministrazioni Nuzzo – Tancredi:

Il preludio nella seduta del Consiglio Comunale, convocato lo scorso 5 agosto, nel trattare  l’unico argomento all’ordine del giorno Variazione, Assestamento e Verifica degli Equilibri di Bilancio”,emergevano gravi irregolarità. Sull’argomento si apriva un’accesa discussione, infatti, il  gruppo di opposizione rilevava sia il mancato allineamento sui residui attivi e passivi e  calcoli numerici errati per  Euro 201.039,90. L’amministrazione  Tancredi, non avendo elementi per poter smentire quanto emerso si vedevano costretti a rinviare il consiglio.

Ormai da tempo, ribadiscono i consiglieri di opposizione Fiscina Silvio, Speranza Bruno e Granato Michele, l’amministrazione comunale di Caselle in Pittari, ogni qual volta viene trattato l’argomento economico finanziario, emerge una notevole e grave incapacità di gestione amministrativa. In questi anni, infatti,  si è assistito a: delibere scomparse; debiti fuori bilancio, pagati con transazioni senza rispettare le regole previste per il loro riconoscimento; continui ritocchi sui residui senza spiegarne le motivazioni; bilanci di società partecipate mai portati all’attenzione del consiglio comunale; nonché ritardi ormai cronici, nel pagare gli stipendi ai dipendenti.

In ultimo dopo un estate segnata dalla pesante crisi idrica e dalle nauseabonde esalazioni provenienti dal depuratore non funzionante, i nostri amministratori  per cercare di fare cassa hanno avuto il coraggio di chiedere in bolletta consac il  recupero canone depurazione non fatturato periodo dal 01.07.2012 al 03.08.2015 che costerà circa 250,00 euro per ogni famiglia, un vero e proprio furto per un servizio non erogato come la legge prescrive. Pensiamo a questo punto che la misura sia davvero colma e l’unica strada da percorrere siano le DIMISSIONI!!!

Comunicato Stampa

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