Coronavirus, De Luca: «da maggio uso obbligatorio delle mascherine, ragioniamo sulla fase 2»

Anche in Campania scatterà l’uso obbligatorio delle mascherine. Lo annuncia in diretta Fb il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. «Qui ancora non c’è l’uso obbligatorio perché prima vogliamo mettere in produzione 3 milioni, 3 milioni e mezzo di mascherine – ha spiegato – poi a fine mese sarà obbligatorio l’uso. Dalla prossima settimana iniziamo a distribuire le mascherine alle farmacie, ai medici di medicina generale, alla residenze sanitarie assistite ai servizi sociali dei comuni». De Luca spiega anche che «saranno messe in vendita nei supermercati e tabacchi a prezzo dimezzati rispetto a quello di costo. Tra due settimane l’uso sarà obbligatorio».

«Si sta ragionando sulla fase due. È del tutto evidente che siamo chiamati a fare un altro sacrificio di due settimane, è difficile per tutti ma rischiamo di perdere tutto per una impazienza che sarebbe ingiustificata» ha proseguito il governatore in diretta streaming. De Luca spiega che la ripresa non ci sarà quando si avrà la certezza di aver risolto il contagio ma «quando si avrà la certezza che è stato contenuto il contagio cioè è stato bloccato il percorso di crescita delle infezioni, contiamo di a bloccato il percorso di crescita delle infezioni contiamo di arrivare a questo risultato tra fine aprile e inizio maggio». Poi chiama in causa la ripresa delle attività economiche: «Già a fine mese ad esempio pensiamo all’edilizia che comporta attività lavorativa all’aperto, potremo dare respiro alle attività di manutenzione delle strutture balneari». E poi ci sono «attività alimentari, di produzione di cibo preconfezionato da consegnare a domicilio, alla fine del mese potremo cominciare a far ripartire queste attività».

«Tra fine aprile e inizio maggio, se manterremo comportamenti di grande responsabilità, potremo ragionare sulla ripresa di attività economiche». Tra le attività economiche che potrebbero essere soggette a ripresa, De Luca ha citato quelle «nel campo dell’edilizia, potremo dare respiro alle attività di manutenzione delle strutture balneari, alle attività alimentari di produzione di cibo preconfezionato, alla fine del mese potremo cominciare a ragionare su come far ripartire queste attività. Ma la precondizione è che abbiamo il pieno controllo dell’epidemia. Il rischio, in caso contrario, è molto semplice: ci illudiamo di riprendere la vita produttiva e sociale del paese, tra due settimane siamo costretti a richiudere tutto, e a quel punto diventa una tragedia».

Francesco Romano Risi © Riproduzione riservata.

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