Roccagloriosa: L’emergenza coronavirus ferma i riti religiosi e il suono dei carrozzoni riecheggia dai balconi

Sui balconi del paese i ragazzi hanno suonato i carrozzoni, strumenti fragorosi che rappresentano il dolore della natura per la Passione di Cristo.

Quella appena trascorsa è stata una Pasqua singolare per la comunità religiosa di Roccagloriosa, una comunità abituata a vivere in maniera intensa il triduo pasquale, in particolar modo il rituale del Sabato Santo che la comunità vive con particolare enfasi, un rituale antico di secoli che viene rappresentato per le vie del paese, tre processioni per rievocare la passione di Cristo, uno dei pochi esempi di commemorazione popolare che ancora si conserva nel territorio e che coinvolge l’intero paese. A sentire in maniera molto intensa questa rappresentazione sono soprattutto i ragazzi del paesino cilentano, che accompagnano le 3 processioni al ritmo dei “carruzzuni” e delle “tarocciole”, strumenti fragorosi che emettono rumore, ottenuto dal battere di alette su linguette di legno e che rappresentano il dolore della natura per la Passione di Cristo. Quest’anno l’emergenza Coronavirus ha fermato tutte le tradizioni religiose, e anche la processione del Sabato Santo non ha avuto luogo, ma questo non ha fermato l’entusiasmo dei ragazzi del paese, che hanno voluto lo stesso, a loro modo, rappresentare questo momento enfatico di tradizione popolare suonando, ognuno il proprio carrozzone dal balcone o nel giardino di casa. Un momento emozionante, in cui il fragore dei “carruzzuni” ha riecheggiato per tutto il paese.

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