Covid 19, Potenziare organici per terza ondata

POTENZIARE GLI ORGANICI PER FAR FRONTE ALLA TERZA ONDATA

Purtroppo, la terza ondata della pandemia, prevista da tutti, sta ormai mettendo a dura prova gli operatori di tutti gli ospedali della nostra ASL. Nessuno però parla delle condizioni in cui sono costretti a lavorare i professionisti dei servizi di radiologia, medici e tecnici. In primissima linea ad eseguire esami a pazienti sospetti e giunti in urgenza nei vari pronto soccorso e nei reparti COVID. Per poter garantire i livelli minimi, soprattutto i tecnici di radiologia continuano a lavorare da soli senza il dovuto supporto di almeno un altro collega, come previsto ed “imposto” dalle linee guida della nostra stessa ASL e dai protocolli dell’ospedale “Cotugno”, riferimento regionale. Da soli costretti a coprire turni di servizi in diverse diagnostiche contemporaneamente (compresa la diagnostica COVID). Si intuisce facilmente lo stress psicofisico e la paura di sbagliare nella corsa continua a dover indossare tute, visiere, etc., a doversi poi da soli svestire per poter correre in una altra diagnostica o in una sala operatoria. La mancanza di serenità e di sicurezza influisce negativamente sulla vita relazionale di tutti gli operatori coinvolti. Ma mentre in tutte le ASL di Italia si continua a rafforzare il personale dei servizi di radiologia, la nostra Azienda forse non ha ancora ben chiara la importanza che riveste nell’emergenza COVID un servizio di radiologia. Nonostante le pressanti richieste dei Direttori di Struttura e delle Direzioni Sanitarie dei Macrocentri, resta incomprensibilmente sorda alla necessità di reclutamento di personale che da una sottostima dei vari Macrocentri ammonta ad almeno 20 unità (8 area sud – 10 area centro – 2 area nord), senza considerare le prossime quiescenze. Eppure la Direzione Sanitaria Aziendale ha sempre immediatamente recepito le nostre precedenti note, autorizzando un immediato reclutamento. Rafforzare e dare dignità ai lavoratori dovrebbe essere un dovere oltre che amministrativo anche morale di chi in passato si è riempito la bocca degli atti eroici del personale dell’ASL. I tecnici di radiologia non vogliono essere eroi, vogliono essere considerati alla pari di altre categorie sicuramente più attenzionate e visibili, ma solamente a livello mediatico. Nonostante un avviso pubblico con una graduatoria approvata da circa un anno e lo stato di emergenza, cavilli burocratici, o una superficiale attenzione alla problematica, impediscono la chiamata del personale necessario. Eppure da diversi mesi oltre alla gestione della emergenza COVID, in ospedali come quello di Eboli, sono riprese anche tutte le altre attività di urgenza e di elezione. Diagnostica generale e di pronto soccorso, due apparecchiature di TAC, sale operatorie chirurgiche, emodinamica e sala di elettrofisiologia, risonanza magnetica, etc. Come si intende garantire tutte queste diagnostiche quotidianamente? Il tempo delle attese ormai volge al temine, in mancanza di atti concreti ci si vedrà costretti ad intraprendere tutte le azioni necessarie a tutela della sicurezza lavorativa dei soggetti interessati.

Delegato CISL FP Presidio Ospedaliero di Eboli Sparano Emiddio

Sparano Emiddio e Pietro Antonacchio

(comunicato stampa – foto allegata)

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