A Sanza (SA) “I sandali di Elisa Claps” con Ulderico Pesce

“I sandali di Elisa Claps” con Ulderico Pesce a Sanza (SA). Domenica 26 novembre, sala conferenze del CEA, in località Salemme, dalle 17.30.

Sanza (SA) – Ricordare, condividere. Riflettere. “I sandali di Elisa Claps” con Ulderico Pesce arriva a Sanza nella giornata promossa dalla Consulta delle Donne di Sanza e dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Sanza, per onorare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Riflettere insieme attraverso lo spettacolo “I sandali di Elisa Claps”, scritto e interpretato da Ulderico Pesce, con Pierangelo Camodeca (fisarmonica) e Samantha Franchino (canto lirico).  La pièce, scritta dal noto attore Ulderico Pesce con la collaborazione della signora Filomena, madre di Elisa e Gildo, fratello di Elisa, narra la tragica storia di Elisa, la ragazza di 16 anni che viene barbaramente uccisa da Danilo Restivo nel sotto tetto della chiesa della Trinità di Potenza dove rimane scandalosamente nascosta per 17 lunghi anni con la complicità, evidente, della chiesa di Potenza e di molti rimasti ignoti. La storia di una ragazzina di soli 16 anni. Uccisa in un luogo sacro per i cattolici. Una chiesa. Il luogo di culto nel cuore del centro storico della città. In quella chiesa è stato commesso il femminicidio più lungo della storia. 17 lunghi anni. Elisa Claps, studentessa di 16 anni di Potenza, scomparve il 12 settembre 1993 dopo essere uscita per andare a messa proprio nella chiesa della Trinità. Aveva detto al fratello che sarebbe tornata per pranzo. L’ultima persona conosciuta ad averla vista è stato Danilo Restivo, un ventunenne che si era trasferito da bambino in Basilicata con la famiglia. Il caso Claps fu a lungo un giallo rompicapo, risolto solo 17 anni dopo, quando, il 17 marzo 2010, il cadavere di Elisa fu ritrovato proprio nel sottotetto di quella chiesa.  La mano omicida – hanno concluso gli inquirenti – fu quella di uno spasimante respinto da Elisa, Danilo Restivo, che oggi ha 51 anni, col vizietto di tagliare ciocche di capelli alle ragazze, condannato con sentenza irrevocabile a 30 anni di reclusione. L’uomo, che ha ammesso di aver incontrato quel giorno la ragazza ma ha sempre negato di averla uccisa, sta scontando la pena in Inghilterra, dove è stato condannato per un altro delitto, quello di Heather Barnett, una sarta inglese uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth. Nelle ultime settimane si è mobilitata la società civile contro l’arcivescovo metropolita, monsignor Salvatore Ligorio, che ha celebrato la prima Messa domenicale dopo la riapertura al culto della chiesa, il 24 agosto. Lo spettacolo è ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti. Domenica 26 novembre presso la sala conferenze del CEA, in località Salemme, dalle 17.30.

Comunicato Stampa

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