Roccagloriosa: 14 anni al rumeno autore dell’omicidio di Vincenzo Caruso

Si è svolta stamattina presso il Tribunale di Vallo della Lucania l’udienza che ha definito il processo a carico del rumeno F. N., imputato per l’omicidio del sessantasette Vincenzo Caruso accaduto a Roccaloriosa il 29 novembre 2016.
Difeso dall’avv. Gaetano Lipiani, il trentanovenne rumeno che aveva scelto il rito abbreviato, è stato condannato alla pena di 14 anni di reclusione, all’interdizione legale per lo stesso periodo e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre al pagamento delle spese giudiziarie.
In apertura l’imputato ha reso dichiarazioni spontanee, accettando poi di sottoporsi all’esame delle parti; dopo la requisitoria del Pm Ivana Niglio, hanno discusso i difensori di parte civile Speranza e Paradiso che hanno sostenuto la tesi dell’omicidio volontario; successivamente ha preso la parola il difensore dell’imputato Gaetano Lipiani che ha sostenuto la tesi dell’eccesso colposo in legittima difesa e, in subordine, il carattere preterintenzionale dell’atto omicidiario.
Nel dispositivo, letto dopo quasi tre ore di camera di consiglio, il Giudice ha escluso sia l’aggravante dei futili motivi che l’applicazione delle circostanze attenuanti generiche limitandosi ad applicare la diminuzione di un terzo della pena edittale per la scelta del rito abbreviato, ed applicando di fatto la pena massima irrogabile attesa la scelta del rito abbreviato.
Il Giudice Maria Lamberti ha deciso anche sulle statuizioni civili condannando l’imputato al risarcimento dei danni a favore di ciascuna delle quattro parti civili disponendo per ciascuna una provvisionale di 30 mila euro e la refusione delle spese legali quantificate in 4.644 euro oltre accessori per ciascun difensore.
L’avv. Vincenzo Speranza, difensore delle sorelle della vittima costituite parti civili Caruso Sofia e Caruso Vittoria e l’avv. Salvatore Paradiso, patrono di parte civile per l’altra sorella Caruso Anna e per il fratello Caruso Antonio hanno espresso piena soddisfazione: “aspettiamo di conoscere le motivazioni della sentenza ma sin d’ora sottoliniamo che è stata pienamente accolta la nostra linea difensiva con il riconoscimento del carattere volontario dell’omicidio e la mancata applicazione delle attenuanti generiche”.
Secondo gli avvocati di parte civile restano ancora però dubbi sul reale movente dell’omicidio che non può essere sicuramente quello del mancato pagamento della somma di 500 euro.
La vicenda giudiziaria però non ha ancora trovato la parola fine perchè non è difficile immaginare che la sentenza, di cui si conosceranno le motivazioni entro 90 giorni, sarà appellata dalla difesa del Nutu.
Nelle more l’imputato resterà recluso nel carcere di Salerno con sospensione dei termini di custodia cautelare.

COMUNICATO STAMPA

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